A circa 150 anni luce dalla Terra, due stelle si stanno muovendo lentamente verso un destino esplosivo. E’ stato rilevato un sistema binario di nane bianche, estremamente raro e compatto, denominato WDJ181058.67+311940.94. Una scoperta che conferma le teorie sull’evoluzione di questi sistemi stellari estremi e apre nuove prospettive nello studio dell’espansione dell’universo.
Si tratta di un rarissimo sistema binario di nane bianche, scoperto dagli astronomi dell’Università di Warwick e descritto sulla rivista Nature Astronomy. Questo sistema è destinato a esplodere come una supernova di tipo “Ia” tra circa 23 miliardi di anni, un evento che sarà visibile nel cielo notturno con una luminosità fino a dieci volte superiore a quella della Luna.
Il sistema ha una massa complessiva di 1,56 volte quella del Sole, la più alta mai osservata per un sistema binario di nane bianche. Le due “stelle sui generis” stazionano a una distanza estremamente ravvicinata, pari a un sessantesimo della distanza tra la Terra e il Sole, e completano un’orbita in circa 14 ore.
Secondo le previsioni degli astronomi, la radiazione delle onde gravitazionali farà avvicinare progressivamente le stelle fino a causare l’esplosione, con l’evento che sarà caratterizzato da una “quadrupla detonazione”, nella quale il materiale espulso da una stella colpirà la seconda, innescando ulteriori esplosioni.
Le supernove di tipo Ia sono cruciali per misurare le distanze cosmiche e comprendere l’espansione dell’Universo. Questo sistema rappresenta una conferma diretta di uno scenario teorico secondo cui due nane bianche orbitanti strettamente possono causare tali esplosioni. Inoltre, la scoperta suggerisce che sistemi simili potrebbero essere relativamente comuni nella Via Lattea.
Tuttavia, nonostante la vicinanza al nostro sistema solare, questa supernova non rappresenterà un pericolo per la Terra, ma sicuramente l’evento offrirà agli astronomi un’opportunità unica per studiare questi fenomeni estremamente energetici, e migliorare anche la comprensione delle origini delle supernove di tipo Ia.