Sventata in extremis la provocazione della messa con Salvini alla Chiesa chiedo: "Come si è arrivati a questo?"
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Sventata in extremis la provocazione della messa con Salvini alla Chiesa chiedo: "Come si è arrivati a questo?"

Se non ci fosse stata una locandina troppo spinta, un leader di partito avrebbe potuto offrire ai suoi panettone e spumante in una delle più importanti sedi del cattolicesimo italiano dopo essere stati tutti insieme a una messa privata?

Sventata in extremis la provocazione della messa con Salvini alla Chiesa chiedo: "Come si è arrivati a questo?"
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Riccardo Cristiano Modifica articolo

15 Dicembre 2021 - 14.54


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Ma davvero siamo stati ad un passo dalle celebrazioni eucaristiche di partito? Davvero se non ci fosse stato un imprenditore un po’ avventato e una locandina troppo spinta, un leader di partito avrebbe potuto offrire ai suoi panettone e spumante in una delle più importanti sedi del cattolicesimo italiano dopo essere stati tutti insieme a una messa privata? Davvero dobbiamo ringraziare quella locandina davvero eccentrica? Non lo dico per la Lega, lo dico per la Chiesa in italiana! Siamo stati a un passo da questo? 

Per capire l’enormità di quanto stava per accadere proviamo a immaginare questa scena: immaginiamo che io voglia invitare i miei amici, tutti tifosi della mia squadra, a Messa. Non potendola fare a casa immaginiamo che io abbia chiesto a un sacerdote di affittare una cappella. Sarebbe normale immaginare che lui si metta a ridere, dicendomi che potrei chiedere una celebrazione diciamo “ad hoc”, le chiese si possono concedere a congregazioni religiose non si affittano per feste private; quindi in assenza di una congregazione religiosa che facesse la richiesta dovevamo  comunque chiedere a un parroco, assicurando che avremmo  rispettato il diritto canonico. E che vuol dire? Vuol dire che ci sono diversi doveri, ad esempio garantire il rispetto del carattere universale del sacrificio eucaristico. Non è che io invito a Messa i miei amici tifosi come me ed escludo gli altri! E’ normale dunque che le celebrazioni richieste da privati debbano essere autorizzate, si verifichi il rispetto del diritto canonico e si facciano degli avvisi, non inviti.  Tutti sono avvisati, nessuno può essere escluso. Io ho sempre saputo che Messe private sono proprio escluse. 

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La funzione “con Salvini” inoltre avrebbe dovuto aver luogo alla Domus Mariae, un luogo storico, molto importante per la Chiesa cattolica mondiale: lì, a quel tempo, si riunivano i padri conciliari durante i lavori del Concilio Vaticano II. Il bellissimo edificio, circondato da un parco, è ora affidato all’Azione Cattolica. Che ne ha fatto un centro congressi, per incontri molto qualificati e ai quali di norma si va se invitati. Infatti c’è una società che gestisce il centro. E qui l’altra sorpresa: il gestore, privato e quindi esterno alla Chiesa, gestisce anche la cappella. E il diritto canonico? C’è una clausola che ricorda l’obbligo di rispettare il diritto canonico? 

La questione a mio avviso non viene chiarita dall’Azione Cattolica, che appena si è appreso di questa nuova celebrazione ha diramato una nota chiarificatrice che però non chiarisce quel che a me interessa. Cosa dice? Ecco qui: “In merito al post che pubblicizza la ‘messa con Salvini’, alla Domus Mariae, una celebrazione che non si terrà, come Presidenza nazionale di Azione cattolica riteniamo comunque necessario puntualizzare alcune questioni. La decisione di concedere la chiesa della Domus Mariae per celebrazioni è, attualmente, di pertinenza del gestore con cui l’Azione cattolica, proprietaria dell’immobile, ha stipulato un contratto d’affitto. La questione legata alle celebrazioni è comunque già da qualche tempo oggetto di un tavolo di confronto per normare l’utilizzo della chiesa. È dunque evidente che l’associazione non era a conoscenza della celebrazione che è stata annunciata per martedì 21 dicembre e che non ha avuto la possibilità di evitare questa situazione. È anche vero, e altrettanto evidente, che lo stesso gestore della struttura si è trovato davanti al fatto compiuto poiché non era stato messo a conoscenza di quello che sarebbe accaduto e della strumentalizzazione intorno alla celebrazione stessa. Senza entrare nemmeno per un attimo nella polemica politica, che segue strade che non siamo né abituati né interessati a percorrere, resta il fatto grave della strumentalizzazione di una celebrazione liturgica che, per sua natura, non ha parti o partiti. Questo è vero a prescindere dal luogo dove una celebrazione si svolge e questo ci interessa stigmatizzare”. 

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Mi sembra che anche l’Azione Cattolica trovi un po’ strano concedere a un privato anche la gestione di una cappella, ma comunque è basita, stigmatizza, ma ritiene evidente che il gestore di una così prestigiosa sede non era a conoscenza di quello che sarebbe accaduto. E cosa è accaduto? Avranno chiesto l’autorizzazione per la celebrazione in questione alla competente autorità ecclesiastica, il parroco, oppure il vicariato di Roma! Ma questo nel comunicato non c’è. Infatti non si specifica  che in realtà la celebrazione era stata chiesta  da una congregazione religiosa, dunque non è così, è probabile che sarà stata affittata a provati e dovrebbe essere chiaro anche al gestore che questa funzione deve essere, come nel caso la chiedessi io per me e i miei amici, autorizzata e conforme al diritto canonico, quindi all’universalità del sacrifico eucaristico. Qui emerge un altro problema: a chi è  stata affittata?  Io non credo che un gestore, per quanto privato ed estraneo alla Chiesa, abbia affittato la cappella della Domus Mariae a un partito, qualunque sia.  Dunque a chi?   Ma anche questo non  viene chiarito dal comunicato dell’Azione Cattolica.

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