Il Natale dei sovranisti: brandiscono la croce come un manganello mentre al posto del cuore hanno un proiettile
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Il Natale dei sovranisti: brandiscono la croce come un manganello mentre al posto del cuore hanno un proiettile

Nella Polonia finita nelle mani dell'estrema destra tradizionalista mentre si agita la croce si autorizza la caccia al cinghiale nelle aree dove stazionano rifugiati lasciati senza aiuto

Il Natale dei sovranisti: brandiscono la croce come un manganello mentre al posto del cuore hanno un proiettile
Migranti al confine con la Polonia
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Gianni Cipriani Modifica articolo

4 Dicembre 2021 - 18.10


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In Natale si avvicina e con il Natale aumentano i ragli degli estremisti di destra xenofobi e soprattutto razzisti che usano il crocifisso come un manganello per discriminare il prossimo e usare la festività dei cristiani per legittimare le loro fanfaluche sovraniste del Natale messo a rischio da orde di barbari, atei e uomini neri (riferito al colore della pelle) che vorrebbero impedire alle nostre famiglie di andare a messa, fare il presepe, mangiare il panettone e giocare a tombola.

Parlano di Natale, di croci e di tradizione ma mettendo sono i piedi quello che proprio la Chiesa – e in ultimo Papa Francesco – ha detto a proposito dello spirito di Natale: “L’amore di Gesù, “disarmato e disarmante ci ricorda che il tempo che abbiamo non serve a piangerci addosso, ma a consolare le lacrime di chi soffre. Dio prende dimora vicino a noi, povero e bisognoso, per dirci che servendo i poveri ameremo Lui”.

E ancora: “Il Figlio di Dio è nato scartato per dirci che ogni scartato è figlio di Dio. È venuto al mondo come viene al mondo un bimbo, debole e fragile, perché noi possiamo accogliere con tenerezza le nostre fragilità”.

Poi ci sono i sedicenti cristiani che andavano sfacciatamente dicendo che l’anti-cristiano “Prima gli italiani” era in realtà una applicazione dell’ama il prossimo tuo, là dove il prossimo non era l’altro (ossia il principio dell’altruismo) ma solo chi ti sta accanto. Quindi amiamo i nostri parenti, amici, vicini di pianerottolo ma non gli ultimi e gli stranieri. Che se ne stiano al freddo e al gelo.

Per sostenere tesi così ignobili ci voleva e ci vuole tanta sfacciataggine che nemmeno l’anti-Cristo – semmai esistesse – potrebbe avere.

Così capita che in Polonia, nazione nella quale il razzismo e l’antisemitismo viaggia attraverso volgari figuri che innalzano la croce, mentre c’è una situazione di emergenza e il governo ha interdetto alla stampa e alle Ong un’are di confine per l’affare rifugiati venga autorizzata la caccia ai cinghiali.

Ossia in una landa piena di disperati, anziché portare loro aiuto si dà il via libera a cacciatori armati di doppietta o altro ad andare a sparare, a rischio di colpire qualche innocente. Prima la caccia, la solidarietà può aspettare.

Il cinismo di questa scelta si commenta da solo, come si commenta da solo il ‘cristianesimo’ che traspare da questi atteggiamenti.

Ma perché sorprenderci? Anche il Ku-Klux-Klan mette in mostra le croci. 

E i sovranisti d’Europa dimostrano di non essere da meno: parlano di vangelo, di presepe, di Gesù ma al posto del cuore hanno un proiettile.

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