L'immunologo Minelli invoca misure contro i No-Vax: "Va tutelata la libertà dei responsabili vaccinati"
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L'immunologo Minelli invoca misure contro i No-Vax: "Va tutelata la libertà dei responsabili vaccinati"

Sulla variante Omicron: "Ad oggi non si sa se comporti una maggiore pericolosità sul fronte clinico"

L'immunologo Minelli invoca misure contro i No-Vax: "Va tutelata la libertà dei responsabili vaccinati"
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29 Novembre 2021 - 14.44


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L’immunologo Mario Minelli, responsabile per il Sud-Italia della Fondazione per la Medicina personalizzata, tornando su quanto oggi sappiamo sulla nuova variante Omicron e le strategie da mettere a punto, ha dichiarato: “Prima ancora di ragionare di inammissibili lockdown per Natale, senza prender ulteriormente tempo rispetto a quello che già si è perso, chi può decidere metta al primo posto nella sua agenda non il nuovo sacrificio della moltitudine dei volenterosi finalizzato a tutelare la libertà dei pochi ma pericolosi irresponsabili, ma l’attuazione finalmente intransigente di misure rigorose solo per i non vaccinati, che è non deleterio esercizio coercitivo verso una minoranza, ma legittima aspirazione della maggioranza a ricominciare finalmente a vivere”. 

“È bene che si sappia che chi non manifesta pubblicamente non è più sciocco o meno dotato del manifestante urlante ed esagitato – rimarca Minelli – Semmai è solo più coscienziosamente convinto che, in una società civilmente avanzata, le regole vadano tutte responsabilmente rispettate per il bene di tutti. Ma anche questa grande maggioranza avveduta e giudiziosa può poi raggiungere un insostenibile livello di stanchezza del quale non si può non tener conto”.

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Sulla variante Omicron, Minelli ricorda che “ad oggi si sa le sue diversità comportino una maggiore pericolosità sul fronte clinico, cosa che non risulta affatto dalle informazioni relative ai nuovi casi registrati in Sudafrica, o non invece solo una maggiore contagiosità; né sappiamo se davvero questa variante sia in grado di sfuggire all’ombrello protettivo dei vaccini. Quel che sappiamo per certo – osserva l’immunologo – è che, attraverso una serie di cervellotici passaggi sottomessi a criteri di scelta che con la linearità del messaggio scientifico hanno nulla da condividere, la nomenclatura della variante attualmente oggetto delle nostre attenzioni, saltando un paio di lettere dell’alfabeto caro a chi come me ha studiato il greco classico, si è posizionata su un omicron del tutto inaspettato anche perché prematuro rispetto alle attese”.

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