La Chiesa retrograda e nemica di Francesco diventa anche voce dei negazionisti del Covid
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La Chiesa retrograda e nemica di Francesco diventa anche voce dei negazionisti del Covid

Monsignor Viganò, il sacerdote in prima fila tra i nemici tradizionalisti del pontefice sostiene tesi al di là del bene o del male. Identiche a quelle di religiosi che appoggiano Trump e Bolsonaro

Monsignor Viganò
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Riccardo Cristiano Modifica articolo

11 Novembre 2021 - 17.52


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Monsignor Carlo Maria Viganò è assurto agli onori di La7 esprimendosi brevemente sul grande imbroglio del Covid. Michele Serra si è giustamente chiesto: ma il suo pensiero va preso sul serio e per farlo occorre leggere lo stenografico del video messaggio che ha inviato alla manifestazione contro il Green Pass di Piazza del Popolo a Roma, divenuta famosa per il successivo assalto alla sede della CGIL.
In quell’occasione ha detto riferendosi ai potenti della terra:Quanto avviene oggi è il frutto avvelenato di decenni di dissoluzione, di ribellione alla Legge del Signore, di peccati e vizi che gridano vendetta al cospetto di Dio. La Provvidenza ci mostra come può diventare il mondo, quando abbandona la Signoria di Gesù Cristo e si pone sotto la schiavitù di Satana. Le mie non sono parole apocalittiche – come qualcuno sostiene – ma un severo monito, come Pastore, a tornare a Dio, a riconoscere che dove non regnano Cristo Re e Maria Regina, impera la crudele e spietata tirannide del demonio, che promette fratellanza universale, mentre vuole solo la vostra distruzione in terra e la vostra dannazione eterna. Gesù Cristo è Re e Signore della Storia, nelle Sue mani sono le sorti e i destini di ciascuno di noi, degli Stati e della Santa Chiesa. Egli non permetterà che soccombiamo dinanzi allassalto del nemico del genere umano. Ritornate, ritorniamo tutti a Lui, con la fiducia del figliuol prodigo che chiede umilmente al padre di perdonarlo e di riaccoglierlo nella sua casa. Ritorniamo ad essere Cristiani, fieri della nostra Fede e della civiltà che la Religione ha edificato nel corso di duemila anni di Storia. Ritorniamo a difendere nellimpegno civile e politico quei valori non negoziabili che oggi vediamo negati e conculcati. Ma soprattutto – vi prego, vi scongiuro – ritorniamo a vivere nella Grazia di Dio, a frequentare i Sacramenti, a praticare le virtù, ad essere Cristiani coerenti con le promesse del Battesimo, autentici testimoni di Cristo. Per uscire dal labirinto, occorre ripercorrere a ritroso il cammino intrapreso: il nostro filo di Arianna” è la difesa della famiglia, del tessuto sociale e religioso della Nazione, della nostra cultura che è ineludibilmente cristiana, cattolica e romana”.

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Prestando attenzione al pensiero di monsignor Viganò quel lunghissimo video-messaggio ha molto altro da dirci, per esempio: “la pandemia è uno strumento di ingegneria sociale provocato ad arte con lo scopo di portarci proprio al green pass, al controllo totale, alla limitazione delle libertà naturali e costituzionali in nome di un Great Reset che nessuno di noi vuole, che nessuno ci ha mai chiesto di votare, che concentra il potere e le ricchezze nelle mani di un’élite – quella dei filantrocapitalisti” come Gates e Soros – e che considera il resto dellumanità come un serbatoio di schiavi e clienti”. 

Lo sguardo globale della riflessione di monsignor Viganò oltre all’imbroglio del Covid svela anche l’imbroglio delle migrazioni: “ il nostro filo di Arianna” è la difesa della famiglia, del tessuto sociale e religioso della Nazione, della nostra cultura che è ineludibilmente cristiana, cattolica e romana. Noi Italiani non siamo razzisti! In nome della Carità che nel corso dei secoli ha rappresentato uno dei vanti dellEuropa cristiana, possiamo accogliere chi è perseguitato e proscritto dal proprio Paese, ma non possiamo renderci responsabili dello sfruttamento di milioni di migranti, sotto il pretesto dellaccoglienza. Sappiamo che la loro immigrazione in Europa è stata pianificata dall’élite per distruggere la nostra identità civile, culturale e religiosa; serve all’élite per creare caos sociale, per immettere manodopera sottopagata, per fomentare guerre tra poveri e per privare dei loro giovani i Paesi dai quali provengono”.

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Le tesi di monsignor Viganò, come tutte le tesi, vanno capite davvero e commentate altrettanto seriamente, sulla sua idea di cristianesimo e non solo. Perché non sono le idee di un singolo che in quanto tali interessano poco. Negli Stati Uniti ci sono Chiese che si comportano, pensano e operano proprio nel solco di ciò che abbia letto. Non è una sola Chiesa evangelica, il fenomeno Trump ne ha portate a galla tante. Ad esempio la Christ Church che sta tentando di governare la città dove è stata fondata, Moscow, nella contea di Latah, come città “cristiana”. Le controverse iniziative di questa Chiesa dichiaratamente teocratica sono state molte e relative soprattutto al suo fondatore, Douglas Wilson. Ora però, con il Covid, le cose sembrano divenute rilevanti: “Negli ultimi mesi, ha scritto The Guardian- Christ Church ha sostenuto la resistenza ai mandati di Covid  e Wilson ha tentato di dare un peso teologico all’opposizione alle restrizioni e ai programmi di vaccinazione, nonché all’avvertimento della violenza politica. Il mese scorso, una versione video di un post di Wilson sul suo blog è stata rimossa da YouTube.

Il post sul blog, intitolato “A Biblical Defense of Fake Vaccine IDs”, si basava su una teoria della cospirazione che affermava che la risposta al vaccino era un gioco di potere da parte dell’amministrazione Biden, che intendeva lasciare le restrizioni in vigore in modo permanente”.

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E’ un discorso che sappiamo diffuso, non riguarda solo Moscow e la contea di Latah. Basterà pensare al campo d’azione di moltissimi, compresi l’arcivescovo cattolico Carlo Maria Viganò, il grande oppositore, o il presidente brasiliano Bolsonaro.  Tornando a Wilson, è importante sapere che per lui non siamo ancora in una guerra civile, ma c’è qualcosa come una nuova guerra fredda da applicarsi alla categoria di guerra civile. La resistenza civile sarebbe una resistenza alla propria riduzione in schiavitù. Queste sue parole ovviamente sono state biasimate da molti pastori di altre appartenenze nel vasto mondo del protestantesimo Usa dei cosiddetti “evangelical”.

Se prendiamo questi piccoli esempi in considerazione, e infinitamente tanti altri se ne potrebbero fare, ci tendiamo conto che c’è poco da ridere, ma molto da capire, informarsi e soprattutto commentare.

Gli attacchi a papa Francesco ci aiutano a capire il ruolo di questo pontificato anche davanti alle conseguenze pericolosissime dei malesseri che il Covid e le speculazioni su di esso con le più varie teorie complottiste possono far dilagare nelle società. Il complottismo è il cuore di questo modo di ragionare e vedere le cose. Il complottismo, che guarda caso porta sempre in evidenza Soros con ogni probabilità per le sue origini, è il problema più grave di questo nostro tempo. E la religione può aiutarci a liberarcene o caderci definitivamente.  

     

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