L’appuntamento con la Settimana del Benessere Sessuale (SBS) torna dal 27 settembre al 2 ottobre 2021.
Per l’ottavo anno, la Federazione Italiana di Sessuologia Scientifica (FISS) offre la possibilità di porre domande agli esperti su sessualità, educazione sessuale e affettività.
Come lo scorso anno, l’iniziativa sarà contrassegnata dalla pandemia da Covid-19: tutte le attività si svolgeranno infatti solo in modalità on line.
Sul sito (www.fissonline.it) e sulla pagina Facebook della Federazione sono pubblicate le iniziative e la lista degli specialisti disponibili per offrire una consulenza gratuita.
Tutti gli eventi organizzati dai soci della Fiss hanno lo scopo di sensibilizzare la popolazione verso il tema della salute sessuale, la cui promozione secondo l’Organizzazione Mondiale della Sanità (Oms) svolge un ruolo essenziale nel raggiungimento e mantenimento del benessere globale della persona.
La Settimana ha ricevuto il patrocinio della Federazione Nazionale degli Ordini dei Medici Chirurghi e degli Odontoiatri (FNOMCEO), del Consiglio Nazionale dell’Ordine degli Psicologi (Cnop), dell’European Federation of Sexology (Efs) e della World Association for Sexual Health (Was).
Anche quest’anno la Fiss ha condotto un’indagine on line. Il questionario per l’edizione del 2021 ha lo scopo di conoscere in che modo le limitazioni per il contenimento della pandemia, differenziate nelle regioni sulla base dei colori, abbiano mutato gli aspetti dell’intimità e i comportamenti sessuali.
«La Settimana del Benessere Sessuale – spiega il professor Salvo Caruso, presidente della FISS, ginecologo e associato dell’Università di Catania – permette, a chi non ha mai pensato di rivolgersi a un esperto, di avere l’opportunità di farlo. In tal caso il consulto può essere l’occasione per riflettere su se stessi o sul rapporto di coppia.
Per gli specialisti è anche un modo per verificare e descrivere in che maniera lo stato pandemico e il grado d’isolamento possano aver influito sul benessere psicofisico e sessuale delle persone verso queste tematiche. Inoltre la modalità on line potrebbe essere una delle opportunità per consentire – a chi non ha mai pensato di chiedere un consulto – di verbalizzare il proprio disagio più liberamente».