Raggiunto il numero di firme per il referendum sull'eutanasia e il Vaticano si intromette: "Pericolo"
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Raggiunto il numero di firme per il referendum sull'eutanasia e il Vaticano si intromette: "Pericolo"

Il quesito propone di cambiare la norma sull'omicidio del consenziente. Il comitato: "La raccolta continua"

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17 Agosto 2021 - 12.22


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Raggiunte 500mila firme per il referendum sull’eutanasia. Lo fanno sapere i promotori, che scrivono: “Siamo felici di poter comunicare che ad oggi sono più di 500.000 le persone che hanno firmato il referendum per la legalizzazione dell’eutanasia, stando alle cifre comunicate al Comitato promotore da parte dei gruppi di raccolta firme ai tavoli (430.000 firme), alle quali si aggiungono oltre 70.000 firme raccolte online e un numero ancora imprecisato di firme raccolte nei Comuni”.
Il Vaticano ha reagito dicendo che “c’è la tentazione di una nuova forma di eugenetica: chi non nasce sano non deve nascere. E insieme con questo c’è una nuova concezione salutistica per la quale chi è nato e non è sano, deve morire. È l’eutanasia. Questa è una pericolosa insinuazione che avvelena la cultura” dice a Vatican News mons. Vincenzo Paglia, presidente della Pontificia Accademia per la Vita.
“Si sta man mano incuneando nella sensibilità della maggioranza una concezione vitalistica della vita, una concezione giovanilistica e salutistica in base alla quale tutto ciò che non corrisponde ad un certo benessere e ad una certa concezione di salute viene espulso”. “La mia preoccupazione è davvero profonda”, dice l’arcivescovo Paglia in un’intervista al sito della Santa Sede, proprio nel giorno in cui in Italia viene annunciato il raggiungimento delle 500 mila firme per il referendum per la legalizzazione dell’eutanasia. “E’ indispensabile che la Chiesa ricordi a tutti che la fragilità, la debolezza, è parte costitutiva della natura umana e dell’intero creato”, aggiunge il ‘ministro’ vaticano della bioetica. “E questo richiede che sia urgente un nuovo rapporto di fraternità tra tutti. La debolezza chiede l’urgenza della fraternità perché è nella fraternità che ci si prende cura gli uni degli altri. È nella fraternità che ci si sorregge. È nella fraternità – ricordiamo l’enciclica “Fratelli tutti” – che possiamo delineare un futuro più umano per tutti”, conclude mons. Paglia.
Parole a cui ha replicato Marco Cappato: “Monsignor Paglia non pare dare alcun
valore al diritto fondamentale alla libertà e responsabilità individuale, riconosciuto anche dalla Consulta. Solo operando tale grave rimozione si può arrivare ad equivocare come “salutismo”, “eugenetica”, o “dover morire” il sacrosanto diritto a rifiutare l’imposizione di scelte altrui sul proprio corpo e sulla propria vita” replica il Tesoriere dell’Associazione Luca Coesioni.
“Con l’affermazione del referendum nessuno sarà obbligato a scegliere l’eutanasia, ed anzi sarà possibile prevenire ciò che accade ora: l’eutanasia clandestina, fatta di solitudine e disperazione e praticata nelle condizioni più terribili, anche per responsabilità della criminalizzazione voluta da una legge del 1930 e sostenuta dal Vaticano”.
I promotori del referendum puntano a raccogliere almeno 750.000 firme entro il 30 settembre in modo da mettere in sicurezza il risultato da ogni possibilità di errori nella raccolta, ritardi della Pubblica amministrazione e difficoltà nelle operazioni di rientro dei moduli.

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