La Russia ha affermato di essere pronta a condurre negoziati con l’Ucraina “senza alcuna precondizione”, secondo quanto riportato dall’AFP citando i media statali, dopo che il presidente degli Stati Uniti, Donald Trump, aveva messo in dubbio la disponibilità del leader russo Vladimir Putin a porre fine all’offensiva che dura ormai da tre anni.
Tuttavia, in altre dichiarazioni riportate quasi contemporaneamente sempre dall’AFP, il principale diplomatico russo ha affermato che il riconoscimento delle rivendicazioni russe su cinque regioni ucraine, compresa la Crimea, è “imperativo” per qualsiasi trattativa volta a risolvere il conflitto.
“Il riconoscimento internazionale della sovranità russa su Crimea, Sebastopoli, Repubblica Popolare di Donetsk, Repubblica Popolare di Luhansk, regioni di Kherson e Zaporizhzhia è imprescindibile”, ha dichiarato il ministro degli Esteri Sergei Lavrov al quotidiano brasiliano O Globo, utilizzando i nomi imposti dal Cremlino alle regioni ucraine.
Nell’intervista, pubblicata online, Lavrov ha inoltre affermato che “la palla non è nel nostro campo”, cercando di esercitare pressioni su Kyiv affinché faccia concessioni per far avanzare i negoziati.
