Scandalo spyware in Italia: giornalisti spiati, chiesti chiarimenti urgenti al governo Meloni
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Scandalo spyware in Italia: giornalisti spiati, chiesti chiarimenti urgenti al governo Meloni

Il caso di sette giornalisti e attivisti le cui conversazioni su WhatsApp sono state intercettate tramite il software Graphite potrebbe scatenare una nuova crisi politica in Italia.

Scandalo spyware in Italia: giornalisti spiati, chiesti chiarimenti urgenti al governo Meloni
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6 Febbraio 2025 - 13.02


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Il caso di sette giornalisti e attivisti le cui conversazioni su WhatsApp sono state intercettate tramite il software Graphite potrebbe scatenare una nuova crisi politica in Italia.

Il governo guidato da Giorgia Meloni ha confermato mercoledì l’esistenza di attività di spionaggio ai danni di cittadini italiani, escludendo però qualsiasi coinvolgimento delle agenzie di intelligence nazionali.

“Trattandosi di una questione che il governo considera di particolare gravità”, si legge in una nota ufficiale, “è stata attivata l’Agenzia per la Cybersicurezza Nazionale”, che ha avviato contatti con lo studio legale Advant, rappresentante di WhatsApp Ireland Limited, società del gruppo Meta.

“Non è stata comunicata l’identità dei titolari di tali utenze, che sono stati informati direttamente dalla stessa società, a tutela della loro privacy”, prosegue il comunicato.

Chi sono gli italiani intercettati su WhatsApp

L’intera vicenda è esplosa dopo le denunce di Francesco Cancellato, direttore di Fanpage, e di Luca Casarini, esponente dell’ong Mediterranea Saving Humans.

Entrambi hanno dichiarato di aver ricevuto un messaggio da Meta, in cui venivano avvisati che i loro dispositivi erano stati infettati da uno spyware di produzione israeliana.

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“A dicembre – diceva il messaggio – WhatsApp ha interrotto le attività di una società di spyware che riteniamo abbia attaccato il tuo dispositivo. Le nostre indagini indicano che potresti avere ricevuto un file dannoso tramite WhatsApp e che lo spyware potrebbe aver comportato l’accesso ai tuoi dati, inclusi i messaggi salvati nel dispositivo”.

Secondo indiscrezioni, il numero delle persone colpite dall’attacco informatico si aggirerebbe intorno alle novanta. Il comunicato di Palazzo Chigi ha specificato che le utenze coinvolte appartengono a numeri telefonici riconducibili a 13 Paesi dell’Unione Europea oltre all’Italia: Belgio, Grecia, Lettonia, Lituania, Austria, Cipro, Repubblica Ceca, Danimarca, Germania, Paesi Bassi, Portogallo, Spagna e Svezia.

L’azienda israeliana Paragon interrompe il contratto con l’Italia

Sotto i riflettori è finita la società israeliana Paragon Solutions, produttrice di Graphite, un software avanzato di intercettazione capace di infiltrarsi nei dispositivi senza necessità di interazione da parte della vittima.

L’azienda aveva venduto il software a diversi Stati con l’impegno di limitarne l’utilizzo ed escludere giornalisti e attivisti dai controlli. Tra i clienti figurano gli Stati Uniti e altri “Stati alleati”, secondo quanto dichiarato dalla stessa società israeliana.

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Tuttavia, il Guardian ha rivelato che Paragon Solutions ha rescisso il contratto con l’Italia, identificandola quindi come utilizzatrice del software.

Il quotidiano britannico ha appreso che inizialmente l’azienda aveva sospeso il contratto con l’Italia “per estrema cautela”, dopo le prime accuse di abuso emerse venerdì. La rescissione definitiva è avvenuta mercoledì, dopo aver stabilito che l’Italia avrebbe violato i termini di servizio e il codice etico previsti nel contratto.

Il governo italiano ha dichiarato la sua disponibilità a riferire in merito al Comitato parlamentare per la sicurezza della Repubblica (Copasir).

Il Parlamento chiede chiarimenti sulle intercettazioni di Paragon

Alla Camera, giovedì, Partito Democratico (Pd), Alleanza Verdi Sinistra (Avs) e Movimento 5 Stelle hanno richiesto un’informativa urgente del governo sulla vicenda.

I deputati Pd Federico Fornaro e Lia Quartapelle hanno intenzione di chiedere alla presidente del Consiglio, Giorgia Meloni, se il governo italiano sia effettivamente cliente di Paragon Solutions, alla luce delle rivelazioni del Guardian. Inoltre, hanno sottolineato che le persone spiate sono finora tutte figure critiche nei confronti dell’esecutivo.

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“Quello che è successo”, ha dichiarato Marco Grimaldi, vicepresidente dei deputati di Avs, “è di una gravità inaudita. Intimidiscono, spiano e minacciano chi salva vite”.

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