Caso Almasri: scontro sul rilascio e rimpatrio con l'aereo di Stato del generale libico accusato di torture
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Caso Almasri: scontro sul rilascio e rimpatrio con l'aereo di Stato del generale libico accusato di torture

Il rilascio e il rimpatrio di Najeem Osama Elmasry Habish, noto come "Almasri", capo della polizia giudiziaria libica arrestato domenica a Torino su mandato della Corte penale internazionale (CPI), ha scatenato una bufera politica in Parlamento

Caso Almasri: scontro sul rilascio e rimpatrio con l'aereo di Stato del generale libico accusato di torture
Najeem Osema Almasri Habish
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22 Gennaio 2025 - 11.49


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Il rilascio e il rimpatrio di Najeem Osama Elmasry Habish, noto come “Almasri”, capo della polizia giudiziaria libica arrestato domenica a Torino su mandato della Corte penale internazionale (CPI), ha scatenato una bufera politica in Parlamento. Durante l’apertura della seduta alla Camera, i partiti di opposizione – Avs, Pd, Più Europa, Italia Viva, M5s e Azione – hanno espresso unanimemente indignazione. Definendo la vicenda di una «gravità inaudita», hanno accusato: «È stato liberato un torturatore». Le opposizioni chiedono alla premier Giorgia Meloni di riferire in Aula e sollecitano «trasparenza» al governo e al ministro della Giustizia Carlo Nordio.

L’errore procedurale che ha portato al rilascio

Secondo fonti ufficiali, il rilascio di Almasri è stato conseguenza di un difetto procedurale. L’arresto, considerato «irrituale», è stato ritenuto invalido poiché mancava la necessaria interlocuzione preliminare con il ministero della Giustizia. Questo errore ha indotto la Corte d’appello di Roma a disporre la scarcerazione immediata e il rimpatrio del generale in conformità con un provvedimento di espulsione.

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Il ministero della Giustizia valuta il caso

Il ministero della Giustizia ha confermato di aver ricevuto la richiesta di arresto di Almasri dalla Corte penale internazionale. Il Guardasigilli Carlo Nordio sta attualmente «valutando la trasmissione formale della richiesta al procuratore generale di Roma», come previsto dall’articolo 4 della legge 237 del 2012, considerando il complesso quadro giuridico della vicenda.

Il Pd: “Chiarire perché Almasri fosse in Italia”

Paolo Ciani, deputato del Partito Democratico, ha chiesto spiegazioni sul motivo della presenza di Almasri in Italia. «In Libia esistono veri e propri ‘lager’, come li ha definiti Papa Francesco, e la persona liberata ieri è ritenuta uno dei principali responsabili degli orrori che vi si compiono. È indispensabile comprendere per quale motivo fosse in Italia e perché sia stato rimesso in libertà con tale urgenza». Ciani ha inoltre accusato il governo di una possibile violazione degli impegni verso la CPI, chiedendo trasparenza e spiegazioni dettagliate.

Italia Viva: “Meloni riferisca in Parlamento”

Davide Faraone, capogruppo di Italia Viva alla Camera, ha invitato la premier Meloni a riferire in Parlamento. «È la premier che ci aveva giurato che avrebbe perseguitato in tutto lo spazio ‘terracqueo’ i trafficanti di esseri umani. Quando però se ne trova uno in mano, decide di rimandarlo a casa».

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Movimento 5 Stelle: “Gravissimo l’uso di un volo di Stato”

Chiara Appendino, vicepresidente del Movimento 5 Stelle, ha espresso il proprio sconcerto: «Il fatto non è grave ma gravissimo. Ci devono spiegare perché un uomo con un mandato di arresto della Corte penale internazionale per crimini contro l’umanità sia stato rimandato a casa con tutti gli onori, addirittura con un volo di Stato. Io non riesco a credere che sia un errore, che il ministro Nordio e tutto l’apparato non sapessero».


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