Elon Musk ha avuto un ruolo chiave nel facilitare il rilascio di Cecilia Sala: retroscena del Nyt

Elon Musk avrebbe giocato un ruolo chiave nel facilitare il rilascio di Cecilia Sala, avendo contattato l'ambasciatore iraniano all'Onu, Amir Saeid Iravani. La notizia è stata riportata dal New York Times, che cita due funzionari iraniani.

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15 Gennaio 2025 - 23.51


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Elon Musk avrebbe giocato un ruolo chiave nel facilitare il rilascio di Cecilia Sala, avendo contattato l’ambasciatore iraniano all’Onu, Amir Saeid Iravani. La notizia è stata riportata dal New York Times, che cita due funzionari iraniani.

Nel mese di novembre, Musk ha incontrato l’ambasciatore iraniano per più di un’ora nella sua residenza di New York, discutendo le modalità per ridurre le tensioni tra Teheran e Washington. Secondo quanto aggiunto dal New York Times, Musk avrebbe successivamente contattato nuovamente Iravani, poco dopo la visita del premier italiano Giorgia Meloni a Mar-a-Lago.

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Le rassicurazioni a Teheran

 Durante il colloquio – riporta il quotidiano statunitense citando i due funzionari iraniani – il miliardario “ha chiesto all’Iran il rilascio di Sala e ha rassicurato che gli Stati Uniti non avrebbero fatto pressioni sull’Italia per estradare l’ingegnere iraniano” Mohammad Abedini Najafadabi, arrestato a Malpensa a metà dicembre su richiesta degli Usa, e poi rilasciato dopo la liberazione di Sala. 

La missione iraniana all’Onu non commenta con il New York Times le indiscrezioni su Musk e l’ambasciatore di Teheran, limitandosi a dire che la liberazione della giornalista italiana, dopo 21 giorni di prigione a Teheran, è frutto della “cooperazione bilaterale e degli sforzi coordinati dei settori politici e di intelligence di Iran e Italia”. Nessun commento neanche dalla squadra di transizione di Donald Trump o da Musk, presenza costante a fianco del presidente eletto da quando ha vinto le elezioni. 

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Il contatto con il fidanzato di Cecilia Sala

 “Quando la premier Giorgia Meloni ha visitato Mar-a-Lago, il fidanzato di Sala, Daniele Raineri, aveva già chiesto l’aiuto di Musk tramite un intermediario”, riferisce inoltre il quotidiano, citando proprio Raineri che, in un’intervista, ha raccontato di “aver pensato a lui perché aveva letto che esisteva ‘un canale fra Musk e i diplomatici iraniani, e che Musk lavora anche a stretto contatto con Trump’ “.

Il ruolo di Andrea Stroppa

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 “Raineri ha detto – aggiunge il New York Times – di aver inviato un messaggio il 29 dicembre” ad Andrea Stroppa, il referente in Italia del miliardario, “per chiedere se poteva portare il caso di Sala all’attenzione di Musk e chiedere il suo aiuto”. Stroppa ha dichiarato in un’intervista che il miliardario “aveva preso atto della richiesta, ma che non sapeva se fosse stato coinvolto nel caso”.

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