Musk e Putin: i rischi per la sicurezza nazionale che il governo Meloni dimentica nel nome del cameratismo reazionario
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Musk e Putin: i rischi per la sicurezza nazionale che il governo Meloni dimentica nel nome del cameratismo reazionario

A ottobre sono stati rivelati i contatti regolari tra Musk e Putin mentre adesso le attività di disinformazione di X sono all'ordine del giorno. E la nostra sicurezza nazionale?

Musk e Putin: i rischi per la sicurezza nazionale che il governo Meloni dimentica nel nome del cameratismo reazionario
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6 Gennaio 2025 - 17.27


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Siamo sicuri che la nostra sicurezza nazionale possa passare attraverso le mani di un avventuriero a dir poco bizzarro capace della qualunque e spesso amico del giaguari? Siamo sicuri che l’esternatore seria Elon Musk sia una garanzia per la repubblica italiana? O ci siamo andando a mettere nelle mani di qualcuno che potrebbe determinare la nostra rovina?

Giorgia Meloni fa finta di nulla e cerca di cavalcare quella che Macron ha definito la nuova internazionale reazionaria che passa anche attraverso i satelliti e i social di Musk.

Elon Musk, il miliardario proprietario di SpaceX e di Tesla, oltre che di X (ex Twitter), è stato al centro di rivelazioni esplosive trapelate a ottobre. Secondo una serie di rapporti esclusivi del Wall Street Journal, Musk è stato in contatto regolare con il presidente russo Vladimir Putin negli ultimi due anni. Informazioni sollevano interrogativi significativi sulla sicurezza nazionale e sull’influenza russa nella politica americana e di conseguenza nella politica degli Stati che scelgono Musk come partner in settori strategici.

Fonti anonime, citate dal Wall Street Journal, hanno confermato che Musk e Putin si sarebbero sentiti più volte tramite chiamate telefoniche, discutendo di affari personali, geopolitica e temi tecnologici anche se i dettagli su frequenza e contenuto delle conversazioni rimangono vaghi.

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Musk, riconosciuto come una figura chiave nella destra americana, ha investito pesantemente nella campagna presidenziale di Donald Trump e trasformato la piattaforma X in un epicentro di opinioni conservatrici, teorie del complotto e propaganda filorussa. Vicende che hanno sollevato preoccupazioni sulle implicazioni delle sue relazioni con il Cremlino, soprattutto considerando i contratti governativi delle sue aziende e i possibili contratti come quello di cui si vocifera tra Space X e il governo italano.

Conversazioni tra Musk e Putin

Le rivelazioni trapelate indicano che Musk e Putin avrebbero discusso non solo di affari personali e visioni tecnologiche, ma anche di delicate questioni geopolitiche. In un caso particolare, Putin avrebbe chiesto a Musk di non attivare il sistema Starlink sopra Taiwan, come favore al presidente cinese Xi Jinping. I rapporti tra Putin e Xi, sempre più stretti negli ultimi anni, si sono intrecciati con questa richiesta, secondo fonti che ben conoscono le dinamiche del Cremlino.

Il Cremlino ha negato che questi scambi abbiano avuto luogo, sebbene il portavoce Dmitry Peskov abbia ammesso una singola conversazione “di natura introduttiva” avvenuta prima del 2022. Tuttavia, fonti interne alla sicurezza nazionale statunitense hanno ritenuto che questi contatti potrebbero minare la strategia americana di isolamento di Putin.

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Cambi di posizione sull’Ucraina

Le conversazioni coincidono temporalmente con il cambiamento delle posizioni pubbliche di Musk sulla guerra in Ucraina. Dopo aver inizialmente sostenuto Kiev nel 2022, fornendo il sistema Starlink per garantire le comunicazioni, Musk ha poi rifiutato nel 2023 di consentire il suo utilizzo per un attacco ucraino contro le truppe russe in Crimea. Successivamente, Musk ha proposto un piano di pace che prevedeva la rinuncia dell’Ucraina all’ingresso nella Nato e il riconoscimento della Crimea come territorio russo, scatenando critiche furiose da parte di Kiev.

Preoccupazioni sulla sicurezza nazionale

Il coinvolgimento di Musk con il Cremlino ha acceso il dibattito tra esperti e funzionari statunitensi. Bradley Bowman, direttore del Center on Military and Political Power, ha descritto nei mesi passati i contatti come “una diretta minaccia alla strategia americana”.

Contesto più ampio: Trump, Putin e la disinformazione russa

Queste rivelazioni erano arrivate in un momento critico per la politica americana, con Donald Trump che cercave di tornare alla presidenza, come poi è avvenuto. Musk è apparso ultimamente come alter ego di Trump, rafforzando la sua posizione come figura chiave nella destra reazionaria.

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Senza dimenticare che la piattaforma X è diventata un importante veicolo per la disinformazione russa e per la propaganda mirata contro gli avversari di Trump, come è stato nella campagna elettorale verso la vicepresidente Kamala Harris e come lo è adesso nei confronti del leader che non vanno a genio al presidente eletto.

La campagna di disinformazione contro il governo Starmer nel Regno unito, i proclami a favore dei post-nazisti di AfD in Germania dimostrano l’inaffidabilità del personaggio. L’ultimo al quale affidare nemmeno un millesimo della nostra sicurezza nazionale.


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