Verità o forse disinformazione. Al momento non è possibile sapere. Il New York Times ha rivelato che dietro all’attacco ai gasdotti Nord Stream ci sarebbe un gruppo pro-Ucraina. Secondo le informazioni raccolte degli 007 americani, comunque, non ci sono prove che il presidente ucraino sapesse.
Kiev nega
L’Ucraina non ha «nulla a che fare» con il sabotaggio del gasdotto Nord Stream. Lo ha detto il ministro della Difesa ucraino Oelskii Reznikov al suo arrivo a Stoccolma per il consiglio informale dei ministri della Difesa. «Questa storia è strana, e non ha nulla a che fare con noi», ha affermato Reznikov. «Penso che le indagini delle autorità ufficiali descriveranno tutti i dettagli. Potrebbe sembrare quasi un complimento per le nostre forze speciali… ma non è opera nostra», ha aggiunto
Il Cremlino parla di disinformazione
La notizia pubblicata dal New York Times secondo cui dietro all‘attacco al Nord Stream ci sarebbe un gruppo `filo-ucraino´ che avrebbe agito senza che le autorità di Kiev ne fossero a conoscenza «vuole solo distogliere l’attenzione. E’ una campagna di disinformazione».
Lo ha detto a Ria Novosti il capo ufficio stampa del Cremlino, Dmitry Peskov.
«Questo non è solo strano ma puzza come un crimine mostruoso – ha aggiunto – come minimo, i paesi azionisti del gasdotto e le Nazioni Unite dovrebbero chiedere un’indagine urgente e trasparente con la partecipazione di tutti coloro che possono far luce sull’accaduto».