Venti di guerra e livello di minaccia sempre più alto: la Russia sta ammassando aerei vicino al confine con l’Ucraina. È l’alert lanciato dall’intelligence occidentale, secondo quanto riferito dal Financial Times, che cita due fonti informate.
«Le capitali occidentali hanno avvertito di un possibile assalto aereo russo all’Ucraina, con informazioni di intelligence che indicano che Mosca si sta preparando a lanciare i suoi jet ed elicotteri in guerra», ha scritto la testata, nel giorno in cui a Bruxelles la Nato ospitava una nuova di riunione del Gruppo di contatto per l’Ucraina, dove erano rappresentati 54 Paesi. Da lì, al termine del meeting, il capo del Pentagono Lloyd Austin non ha confermato l’informazione: «Per quanto riguarda il fatto che la Russia stia o meno ammassando i suoi aerei per un attacco aereo massiccio, al momento non lo vediamo», ha detto in conferenza stampa, dopo che secondo una fonte del Financial Times durante l’incontro era stato «molto chiaro sul fatto che abbiamo un breve lasso di tempo per aiutare gli ucraini a prepararsi per un’offensiva e che hanno esigenze piuttosto specifiche».
Novità sull’invio di jet non ce ne sono. Il ministro della Difesa ucraino, Oleksiy Reznikov, è andato a Bruxelles per fare nuovamente pressioni in tal senso, dopo il pressing di Volodymyr Zelensky la scorsa settimana in Ue: quando gli è stato chiesto quale aiuto militare il suo Paese stia cercando, ha mostrato l’immagine di un aereo da guerra. Ma Austin è stato chiaro: «Non ho annunci da fare oggi sugli aerei», ha detto dopo aver presieduto la riunione del Gruppo di contatto. Gli alleati dell’Ucraina, tuttavia, hanno promesso più armi e munizioni. «Si tratta di fornire tutte le capacità che abbiamo promesso. Si tratta di integrare questi sistemi», ha detto ancora Austin, aggiungendo che anche Kiev potrebbe lanciare la propria offensiva in primavera.
Il segretario generale della Nato Jens Stoltenberg a inizio giornata l’aveva detto: «Non vediamo segni che il presidente Putin si stia preparando per la pace. Quello che vediamo è il contrario. Si sta preparando per nuove offensive e nuovi attacchi. Quindi è ancora più importante che alleati e partner della Nato forniscano maggiore sostegno all’Ucraina». E aveva già anticipato che «la questione degli aerei non è la questione più urgente ora, ma è una discussione in corso», sottolineando che «il tipo di supporto che stiamo fornendo all’Ucraina è cambiato e si è evoluto nel tempo e continuerà a cambiare ed evolversi man mano che questa guerra si sviluppa».
Un altro avvertimento arriva dall’intelligence della Norvegia: la Russia ha iniziato a dispiegare navi con armi nucleari tattiche nel Mar Baltico per la prima volta da 30 anni, ha riferito nel suo report annuale citato da Politico.
Gli 007 norvegesi osservano che «la parte fondamentale del potenziale nucleare si trova nei sottomarini e nelle navi di superficie della Flotta del Nord» e che le navi da guerra della Flotta del Nord andavano regolarmente in mare con armi nucleari durante l’era della Guerra fredda, ma questa è la prima volta che la moderna Federazione russa fa lo stesso. Il report aggiunge che mentre la Russia manterrà, modernizzerà e svilupperà il suo arsenale nucleare, non si prevedono cambiamenti significativi nella dottrina nucleare russa nei prossimi anni.
Tutto questo mentre è emerso che lunedì due aerei da combattimento F-35 olandesi sono stati lanciati per identificare e intercettare 3 caccia russi che volavano vicino al confine della Polonia con l’exclave di Kaliningrad. «Dopo l’identificazione, si è scoperto che si trattava di tre velivoli: un IL-20M Coot-A russo scortato da due SU-27 Flanker. Gli F-35 olandesi hanno scortato la formazione a distanza», ha fatto sapere il ministero della Difesa olandese.
Sul campo prosegue nel frattempo la feroce battaglia per Bakhmut, nel Donbass. L’intelligence britannica ha fatto sapere che negli ultimi tre giorni le forze del gruppo Wagner hanno fatto piccoli avanzamenti e hanno guadagnato terreno nella periferia a nord della città contesa, ma che «la difesa ucraina organizzata continua nella zona». Il capo del gruppo Wagner su Telegram ha affermato che «Bakhmut non sarà presa domani, perché c’è una forte resistenza», «non ci saranno festeggiamenti a breve». «Anche se Bakhmut cadesse» in mano russa, questo «non avrebbbe un impatto strategico» sul conflitto in Ucraina, è l’opinione degli Stati Uniti, espressa dal portavoce del Consiglio per la Sicurezza nazionale John Kirby, che ha parlato comunque di «progressi incrementali» da parte dei russi.
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