Alla sedicente 'sinistra putiniana' diamo un consiglio: aggiornate i calendari
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Alla sedicente 'sinistra putiniana' diamo un consiglio: aggiornate i calendari

Alcune frange della sinistra considerano ancora la Russia un faro. Peccato che Putin non sia un rivoluzionario ma uno Zar reazionario osannato dai fascisti

Alla sedicente 'sinistra putiniana' diamo un consiglio: aggiornate i calendari
I fascisti inneggiano Putin
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24 Febbraio 2022 - 14.54


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I governi dell’Ucraina e gli ucraini sono solo mammolette? Ovviamente no. Basta conoscere un po’ di storia per ricordare che quando cominciarono le rivolte per togliere dal potere presidenti dell’Ucraina che era più o meno ‘fanatici’ di Putin (questo va detto) e volevano tenere Kiev al gionzaglio di Mosca sulla scena comparvero i nazisti, eredi di molte vecchie formazioni che si erano distinte per l’appoggio a Hitler e orrendi crimini.

La cosiddetta rivoluzione arancione ha visto una presenza fin troppo arriva di formazioni di estrema destra culminata con l’attacco dei neonazisti ucraini, coperti dal nuovo governo di Kiev,  che massacrarono il 2 maggio 2014 oltre 50 uomini e donne nel rogo della “Casa dei Sindacati” di Odessa, 

Quella milizie sono state e ancora oggi sono stati fin troppo tollerate dai governi ucraina e hanno una gravissima responsabilità nel deterioramento dei rapporti con l’Ucraina russofona. L’occupazione della Crimea e le auto-proclamate repubbliche del Donbass sono anche (ma non solo) una conseguenza di questa caccia al russo.

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Fatta questa doverosa premessa c’è da dire che desta grande malinconia leggere commenti e prese di posizione di quella che potremmo definire la ‘sinistra putiniana’ che esulta per l’offensiva russa come se si trattasse dell’avanzata della rivoluzione socialista per portare pace, fratellanza e fine dello sfruttamento nel mondo.

La stessa ‘sinistra’ che in Bielorussia tifa per il dittatore fantoccio di Putin Lukashenko spiegando questo appoggio con la presenza di ‘nazisti’ tra gli oppositori del regime.

A tutti costoro, in punta di piedi, suggerisco di aggiornare il calendario. Lukashenko non è un difensore del ‘socialismo’ ma è l’equivalente di uno dei tanti dittatori delle repubbliche delle banane tenuti in piedi dalla Cia nell’America latina per paura del ‘contagio’ comunista.

E a tutti costoro, sempre in punta si piedi, ricordo che l’ex capo del Kgb non è un rivoluzionario ma è un autocrate che già decenni orsono si era definito ‘di destra’ che governa un paese corrotto, inquinato da tante mafie e nel quale la ricchezza è nelle mani di una minoranza di oligarchi mentre gran parte del popolo soffre la fame.

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La Russia si Putin con il socialismo non c’entra nulla. E la stessa guerra  ai ‘nazisti’ ucraini non può far dimenticare la presenza di fascisti europei, il fatto che Putin sia diventato non a caso una icona di tanti gruppi fascisti (Casapound, Forza Nuova e altri gruppuscoli di sostenitori di Mussolini).

Ma a qualcuno quando sente le parole Russia e Mosca scatta il riflesso condizionato di Pavlov (tra l’altro scienziato russo) e scambia quello che potrebbe essere il nuovo Zar (nel senso reazionario del temine) nel nuovo Lenin.

Siamo nel 2022. Non c’è nessuna rivoluzione d’Ottobre, al massimo la reazione di Febbraio.

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