Solo Forza Italia può pensare che Salvini possa essere parte integrante di un fronte europeista e che i famosi tempi del Salvini-Savoini filo Putin siano alle spalle.
Del resto, pur di compiacere tutti i caudilli di destra, Salvini che evita di attaccare Putin e Lukashenko è lo stesso che girava con la mascherina pro-Trump.
Agli occhi degli Stati Uniti non è passata inosservata la presa di posizione di Matteo Salvini sulla crisi in Ucraina. Il leader della Lega, in un’intervista a Radio 24 ha affermato di ritenere “fondamentale” avere “buoni rapporti” con la Russia di Vladimir Putin e ha esortato il ministro degli Esteri Luigi Di Maio ad assumere un “impegno totale e assoluto per evitare la guerra ai confini dell’Europa”.
Per carità nessuno vuole la guerra e c’è in atto una fitta diplomazia per evitarla. Ma è evidente che queste dichiarazioni, soprattutto da parte del segretario di un partito di maggioranza, suonano come una sponda politica all’interno della Ue per Putin che ha già occupato la Crimea.
Adesso fonti dell’Amministrazione Usa riferiscono che le parole di Salvini hanno suscitato “attenzione”. La questione “più importante”, però, agli occhi di Washington, è “capire” se le parole del leader della Lega “imprimeranno un cambio di rotta” al governo guidato da Mario Draghi.
La critica del Pd
Le parole di Salvini sulla Russia sono fuori tempo e fuori fase, e rischiano solo di creare problemi all’azione importante del Presidente Draghi oltre che a offuscare l’immagine dell’Italia. In momenti delicati come questi, la solidarietà fra e con gli alleati è fuori discussione”.
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