La ministra tedesca Baerbock: “Berlino è pronta a bloccare Nord Stream 2 se Putin userà l’energia come arma”
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La ministra tedesca Baerbock: “Berlino è pronta a bloccare Nord Stream 2 se Putin userà l’energia come arma”

Dopo la visita a Roma del cancelliere Olaf Scholz, arriva la ministra degli Esteri tedesca Annalena Baerbock per incontrare Luigi Di Maio.

La ministra tedesca Baerbock: “Berlino è pronta a bloccare Nord Stream 2 se Putin userà l’energia come arma”
Annalena Baerbock
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10 Gennaio 2022 - 11.22


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C’è un nuovo equilibrio europeo che auspica un triangolo forte Berlino-Parigi-Roma: dopo la visita nella capitale italiana del cancelliere Olaf Scholz, arriva la ministra degli Esteri tedesca Annalena Baerbock per incontrare Luigi Di Maio.

C’è il Trattato di Aquisgrana fra Germania e Francia, il Trattato del Quirinale fra Francia e Italia e si ipotizza un patto simile fra Italia e Germania. Dice la ministra a La Stampa:

“L’Europa è il perno della politica estera tedesca e l’Italia è uno dei pilastri fondanti dell’Unione. Per rendere la nostra Europa ancora più forte vogliamo dare forti impulsi per più politiche sociali, una miglior protezione del clima e un ruolo più forte dell’Ue nel mondo. Per me è importante che Germania, Italia e Francia collaborino molto strettamente. Alla fine, però, ciò che conta non sono solo le relazioni tra le capitali, bensì che la gente nei nostri Paesi possa sentire che l’Europa offre loro qualcosa: pace, opportunità economiche, libertà e sicurezza anche per le generazioni future”.

C’è un grande tema energia, in Europa. “Berlino è pronta a bloccare Nord Stream 2 se Putin userà l’energia come arma” e “l’Ue deve puntare sull’indipendenza energetica”, dice la ministra.

Come nuovo governo federale abbiamo stabilito chiaramente nel nostro accordo di coalizione che i progetti di politica energetica in Germania devono rispettare i requisiti europei, ciò vale anche per Nord Stream 2. Al momento questo non avviene, perciò ora il processo di certificazione è sospeso. E naturalmente Nord Stream 2 ha anche implicazioni geopolitiche.

Questo è il motivo per cui nella “dichiarazione congiunta” con il Governo degli Stati Uniti abbiamo concordato che, qualora la Russia usasse l’energia come un’arma o commettesse altre azioni aggressive contro l’Ucraina, adotteremo misure efficaci insieme ai nostri partner europei. Sosteniamo questa dichiarazione. Al contempo è una nostra responsabilità politica assicurarci che chiunque in Europa, indipendentemente dal proprio reddito, possa permettersi l’elettricità e il riscaldamento e anche per questo è fondamentale rafforzare l’indipendenza del nostro approvvigionamento energetico europeo.

Sul tema dell’immigrazione Baerbock sostiene che tutti i 27 Paesi dell’Ue debbano raggiungere “una posizione condivisa” e debbano essere “pronti a dare prova di solidarietà e responsabilità”.

Non possiamo nascondere la testa sotto la sabbia fintanto che tutti i 27 Paesi non avranno raggiunto una posizione condivisa su un meccanismo di ripartizione. […] Noi vogliamo fare la nostra parte e lavorare affinché ci sia in Europa un meccanismo equo di distribuzione e Paesi come l’Italia e la Grecia non siano lasciati soli. Al contempo intendiamo ampliare i canali legali per arrivare in Europa e in Germania, per esempio con i visti umanitari, ma anche con una legge moderna sull’immigrazione.

Sui rapporti con l’Italia Baerbock spiega che cosa prevede il piano d’azione Italia-Germania, che aveva già iniziato a discutere col ministro degli esteri italiano di Maio a margine del vertice del G7 a Liverpool.

Con il piano d’azione Italia-Germania vogliamo rendere più visibile il nostro potenziale comune, non solo a livello politico, ma ovunque le persone si impegnino: per esempio nell’ambito degli “young leader” o nei gemellaggi tra città.

Alla domanda su come il G7 a guida tedesca potrà influenzare i negoziati sul clima in corso, Baerbock risponde: “Il G7 deve mirare a plasmare il mondo in senso positivo, per agire prima che sia troppo tardi. In nessun ambito questo è così evidente come nella crisi climatica, che è diventata il maggior fattore scatenante dei conflitti nel mondo”.

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