I talebani avanzano ma il Panjshir non cede: rischio crisi umanitaria
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I talebani avanzano ma il Panjshir non cede: rischio crisi umanitaria

I jihadisti, ormai dotati di armi moderne confiscate all'ex esercito esercito regolare afghano e di unità di e'lite, avrebbero conquistato nuovi distretti nella valle.

Miliziani anti-talebani nel Panjshir
Miliziani anti-talebani nel Panjshir
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5 Settembre 2021 - 10.03


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Situazione drammatica: i combattenti Talebani stanno penetrando in profondità nella Valle del Panshir, l’ultimo baluardo della resistenza in Afghanistan: resistenza che fatica a tenere le proprie posizioni, mentre in molti fuggono dai villaggi, innescando una potenziale crisi umanitaria. 

Lo rivelano fonti locali, secondo le quali i jihadisti, ormai dotati di armi moderne confiscate all’ex esercito esercito regolare afghano e di unità di e’lite, avrebbero conquistato nuovi distretti nella valle.

Ali Maisam Nazary, portavoce della resistenza ma che non si trova nella valle, afferma che i miliziani che combattono i Talebani “non cederanno mai”, mentre l’ex vicepresidente Amrullah Saleh, che è al fianco di Ahmed Massoud – figlio del “Leone del Panshir”, Ahmed Shah Massoud, ucciso dai talebani nel 2001 -, constata che la situazione e’ difficile per la resistenza e parla del rischio di una “crisi umanitaria su larga scala” innescata dalle migliaia di abitanti del Panshir “sfollati dall’avanzata talebana”.

Fino a ieri i distretti caduti nelle mani degli Studenrti del Corano erano almeno quattro. L’unica certezza è che sono arrivati fino al villaggio di Anabah, a 25 km dall’ingresso meridionale della valle del Panshir, che è lunga 115 km.

 Ad Anabah sorge l’ospedale di Emergency: finora i Talebani “non hanno interferito con le attività di Emergency”, scrive l’ong fondata da Gino Strada, che aggiunge tuttavia che “molte persone hanno lasciato i loro villaggi negli ultimi giorni”.

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