America is back: a casa ma con vent'anni di ritardo
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America is back: a casa ma con vent'anni di ritardo

Si possono discutere le modalità del ritiro, ma non l’opportunità. Perché quel ritorno a casa doveva avvenire molto, ma molto tempo prima. Anzi, non doveva neanche iniziare.

Ritiro dei soldati Usa dall'Afghanistan
Ritiro dei soldati Usa dall'Afghanistan
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Umberto De Giovannangeli Modifica articolo

25 Agosto 2021 - 17.53


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“America is back”. E’ tornata, sì: a casa. Si possono discutere le modalità del ritiro, ma non l’opportunità. Perché quel ritorno a casa doveva avvenire molto, ma molto tempo prima. Anzi, non doveva neanche iniziare.  Dello stesso avviso non è il predecessore di Joe Biden alla Casa Bianca. “Joe Biden ha mentito all’America e al mondo quando ci ha detto che ‘L’America è tornata’. Invece si è arreso ai talebani e ha lasciato indietro cittadini americani a morire in Afghanistan. Questo diventerà uno dei più grandi fallimenti militari nella storia americana. Ora sono i talebani ad essere tornati, non l’America”: lo scrive Donald Trump in una email ai suoi fan, diffondendo anche un video che deride il “Surrenderer-In-Chief”. Un montaggio di immagini che sembra un assaggio della campagna contro Biden e i dem per le elezioni di Midterm nel 2022. 

“Il ritiro afghano è uno dei più tristi fallimenti americani degli ultimi decenni” e le responsabilità del presidente Joe Biden sono schiaccianti e inappellabili. E’ impietoso l’editoriale uscito sul Wall Street Journal che condanna senza mezzi termini la gestione del capo della Casa Bianca. “Biden si sta inchinando alle richieste dei talebani, ribadite martedì, di non estendere la scadenza, respinge i consigli dei leader del G7 come il britannico Boris Johnson e il francese Emmanuel Macron di restare più a lungo per portare via dal Paese più persone in sicurezza e sta abbandonando migliaia di afghani che hanno combattuto con Usa e Nato alla mercé dei talebani”. Secondo il quotidiano, “c’era un’alternativa: avrebbe potuto inviare truppe sufficienti per creare zone sicure e recuperare gli americani e gli alleati afghani bloccati. Avrebbe potuto farlo con una coalizione Nato dei volenterosi. L’esercito Usa ha 31 brigate di combattimento in servizio attivo di diverse migliaia di soldati ciascuna. Avrebbe potuto dire ai talebani che gli Stati Uniti non negoziano la scadenza e che le truppe rimarranno per tutto il tempo necessario per completare la missione di salvataggio. Questo avrebbe salvato un po’ di onore e credibilità”.

Ma Biden non fa marcia indietro. E chiude così la discussione sulla proroga del ritiro delle truppe americane e Nato dal Paese. “Non possiamo permetterci ulteriori rischi, e sono rischi reali di attacchi terroristici” ha detto ieri sera. , dopo il vertice straordinario del G7 convocato dal premier britannico Boris Johnson, che vedeva due fronti: da una parte gli Usa, appunto, fermi nel rispetto degli accordi firmati con i Talebani, dall’altra l’Ue che, con la Gran Bretagna, chiedeva di restare ancora. “I talebani hanno preso misure per aiutare a far uscire le persone” dall’Afghanistan, ha poi detto Biden. “In queste ore stiamo cercando di evacuare più persone possibile dall’Afghanistan, ci saranno altri 50 voli e finiremo l’evacuazione entro il 31 agosto”, ribadisce il presidente Usa.

Intanto, due deputati americani sono volati a sorpresa a Kabul per verificare la situazione sul campo, irritando fortemente il dipartimento di Stato Usa e i militari che stanno disperatamente cercando di evacuare quante più persone possibili entro la scadenza del 31 agosto. Il democratico Seth Moulton e il repubblicano Peter Meijer sono arrivati allo scalo nella capitale afghana con un volo charter e vi sono rimasti per alcune ore prima di ripartire. “Come membri del Congresso, abbiamo il dovere di fornire una supervisione sul ramo esecutivo”, hanno fatto sapere, rispondendo alle critiche. 

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Evacuati

Sono salite ad almeno 82.300, secondo la Bbc e altri media, le persone evacuate finora dall’Afghanistan da Usa, Regno Unito e altri Paesi dopo la presa di Kabul da parte dei Talebani. Nelle ultime 24 ore i militari americani hanno portato fuori quasi 20.000 sfollati, mentre Londra, seconda per numero di soccorsi, è arrivata in totale a quota 10.000 da inizio operazioni. Le persone considerate più a rischio – stranieri esclusi – sono tuttavia calcolate in circa 300.000 solo contando gli ex collaboratori afghani della missione Nato.  Biden conferma la data del 31 agosto” 

Situazione drammatica allo scalo di Kabul 

Le notizie dal campo, ieri mattina, raccontavano di una situazione drammatica all’aeroporto di Kabul, con i talebani che impedivano alle persone di raggiungere lo scalo per essere evacuate.  Poi, nel primo pomeriggio, la conferenza stampa, a sorpresa, del portavoce talebano Zabihullah Mujahid, che a poco più di mezz’ora dall’inizio del G7, ha restituito la fotografia di un paese sotto controllo, “mai prima d’ora così sicuro”. “Non stiamo dando la caccia a nessuno” ha detto Zabihullah Mujahid, chiedendo agli Usa di “non portare via i nostri medici e i nostri ingegneri”. Parole che risuonavano da Kabul, mentre l’Onu riferiva di esecuzioni sommarie “di civili e forze di sicurezza afghane” da parte dei talebani. 

Parlano i talebani: “Oggi il Paese è più tranquillo rispetto al passato”
La situazione dell’ordine pubblico a Kabul e in Afghanistan è «sicuramente molto migliore rispetto al passato», dice il portavoce dei talebani, Zabihullah Mujahid parlando sia in conferenza stampa che su Twitter. “Le attività criminali sono diminuite e la situazione è migliorata”, ha aggiunto, “i giornalisti qui sono al sicuro”. Ha poi rimarcato che il ritiro delle forze internazionali deve concludersi entro il 31 agosto per spianare “la strada alla ripresa dei voli civili”.

I talebani hanno istituito un posto di blocco a 5 km (3 miglia) dall’ingresso nord dell’aeroporto di Kabul, dove negli ultimi giorni si è radunata la maggior parte degli afghani che sperano di fuggire dal Paese. Lo riporta al-Jazeera. Secondo il corrispondente della tv Charles Stratford, “i talebani non stanno permettendo a nessuno di passare, se non possono dimostrare di avere un visto americano , un passaporto americano o un invito dagli Stati Uniti o da uno qualsiasi dei paesi della Nato”. Posti di blocco, secondo quanto riferisce, sarebbero stati istituiti anche all’ingresso orientale dell’aeroporto.

Allarme dell’Onu, il 60% degli sfollati sono bambini 

Quasi il 60% degli afghani che sono stati costretti a lasciare le proprie case quest’anno sono bambini: secondo i dati diffusi dall’Ufficio delle Nazioni Unite per il coordinamento degli affari umanitari (Unocha) in Afghanistan, si legge sulla Bbc. Dall’inizio di maggio più di 400.000 persone sono state registrate come nuovi sfollati a causa dell’intensificarsi dei combattimenti in tutto il Paese. In totale, quest’anno, sono stati sfollati quasi 550.000 afghani.

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Rifugiato: “Talebani cercano casa per casa di chi lavora con Nato”

“Sono contento di essere arrivato in Italia perché adesso i talebani girano casa per casa di chi lavora con Nato e Aisa. Gli italiani hanno fatto tanto per noi, è un piacere essere qui, siamo contenti, anche i miei figli. Io ringrazio per tutto i militari e l’Esercito italiano che ci hanno aiutati ad uscire”. E’ una delle testimonianze di uno dei rifugiati afghani – un padre di famiglia – in quarantena nella base logistica dell’Esercito a Colle Isarco, in Alto Adige. La struttura, che già dal marzo 2020 è stata messa a disposizione della Provincia autonoma di Bolzano dal Ministro della Difesa per la gestione della pandemia.

 Il fronte diplomatico 

Si muove intanto anche l’asse Russia-Cina, il presidente cinese Xi Jinping ha avuto un colloquio telefonico con il suo omologo russo Vladimir Putin dedicato “alla situazione venutasi a creare in Afghanistan”. Lo riportano i media ufficiali di Pechino. Mosca considera alto il livello di minaccia terroristica in Afghanistan perché i membri del gruppo terroristico dello Stato Islamico sono presenti nel Paese. “Per quanto riguarda gli attacchi terroristici- ha detto il portavoce del Cremlino, Dmitry Peskov- l’unica cosa certa è che oltre ai Talebani, ci sono anche membri dell’Isis in Afghanistan. Non sono nativi del Paese, ma sono veri terroristi. Ecco perché la minaccia terroristica in Afghanistan è certamente molto alta”.. Xi ha sottolineato che Pechino è disposta “a rafforzare comunicazione e coordinamento con tutte le parti della comunità internazionale, a incoraggiare gli afghani a negoziare una struttura politica aperta e inclusiva e attuare un politica interna ed estera moderata e stabile, del tutto tagliata fuori da organizzazioni terroristiche”.  Intanto, una delegazione talebana e l’ambasciatore cinese in Afghanistan Wang Yu si sono incontrati martedì a Kabul, secondo quanto riportato dal Quotidiano del Popolo. “La Cina ha mantenuto una comunicazione e una consultazione fluida ed efficace con i talebani e Kabul è “naturalmente una importante piattaforma e canale per le due parti al fine di discutere questioni importanti”, ha detto il portavoce del ministero degli Esteri Wang Wenbin, nel briefing quotidiano. 

L’impegno Onu

 “Le Nazioni Unite hanno lavorato con e per il popolo afghano per decenni. Noi restiamo in quel Paese e continueremo a restarci e a fare tutto quanto possiamo per la sicurezza del nostro personale e per servire il popolo afghano che ha molto sofferto” ha postato stamane il segretario generale dell’Onu, Antonio Guterres. Da Londra, delusa dall’esito del G7 (Johnson si riaffacciava sulla scena internazionale da protagonista), si viene a sapere oggi che l’evacuazione della Gran Bretagna da Kabul dovrebbe terminare entro “24-36 ore”. Lo scrive in esclusiva il quotidiano britannico Guardian, che cita fonti della Difesa britannica interpellate al termine del G7. Secondo queste fonti l’esercito statunitense ha bisogno di due o tre giorni per concludere le sue operazioni all’aeroporto della capitale afghana e le truppe britanniche puntano a chiuderle almeno 24 ore prima rispetto agli Usa. Gli aerei della RAF, quindi, avrebbero solo una piccola finestra per evacuare le persone a rischio dalla presa del potere da parte dei talebani. In questo modo, commenta il giornale, migliaia di afgani rischiano di essere abbandonati nel Paese.  “La condizione numero uno su cui insistiamo è un passaggio sicuro oltre il 31, quindi oltre la fase iniziale per coloro che vogliono lasciare l’Afghanistan” sono state le parole di Boris Johnson al termine del G7. Dominic Raab, ministro degli Esteri britannico, ha affermato in queste ore che il Regno Unito “vorrebbe vedere l’aeroporto di Kabul tornare operativo”. 

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Anche la Francia, da subito al fianco della Gran Bretagna nella richiesta di proroga, accelera: è “molto probabile” che domani concluderà le operazioni di evacuazione dei suoi cittadini e partner dall’Afghanistan. Lo ha annunciato il ministro francese per gli Affari europei, Clement Beaune, durante un’intervista all’emittente CNews.

Quanto alla Germania, Angela Merkel ha dichiarato che continuerà a evacuare le persone dall’Afghanistan finché è responsabile farlo, aggiungendo, tuttavia, che ciò è possibile solo fino a che saranno presenti gli Stati Uniti. L’Alleanza, ha detto oggi la cancelliera, ha sottovalutato la velocità con cui l’esercito afghano ha ceduto e questo è avvenuto “in un tempo mozzafiato”. “La velocità di questo sviluppo è stata sottovalutata. E questo anche dalla Germania. Ma la Germania non ha seguito una strada speciale, all’inizio della missione come adesso nei piani di evacuazione” ha detto Merkel riferendo al Bundestag.

La cancelliera si è anche detta  convinta che la  comunità internazionale debba continuare “a dialogare con i talebani” tornati al potere per “preservare al massimo i cambiamenti che abbiamo realizzato negli ultimi 20 anni in Afghanistan”

 Draghi: “Mantenere canale di contatto anche dopo il 31 agosto”

 L’evoluzione della situazione in Afghanistan, gli aiuti umanitari, la gestione dei migranti e la lotta al terrorismo sono stati i punti al centro dell’intervento del presidente del Consiglio Mario Draghi durante la riunione straordinaria del G7, in cui ha ringraziato “tutti coloro che stanno contribuendo ad assicurare il buon esito delle operazioni di evacuazione a Kabul, in particolare l’esercito americano, britannico e tedesco”. L’obiettivo, ha detto Draghi, è riuscire a concludere in sicurezza queste operazioni entro fine agosto. Il presidente del Consiglio, in merito, ha sottolineato la necessità di “mantenere un canale di contatto anche dopo la scadenza del 31 agosto e la possibilità di transitare dall’Afghanistan in modo sicuro”.

Come trasformare una tragedia umanitaria in occasione di polemiche interne. A esercitarsi in questo squallido “sport” è uno dei suoi campioni: Matteo Salvini. “E’ sconfortante che una forza di governo che esprime il ministro degli Esteri, che spero prenda le distanze dallo sproloquio di Conte, parli di un probabile dialogo con i terroristi talebani”, proclama il leader della Lega, a margine di un sopralluogo nella periferia milanese di Pontelambro, a proposito della richiesta da parte dell’ex premier e leader pentastellato, di aprire un dialogo con i talebani. “Parlare di dialogo con i terroristi islamici è una cosa che fa male soprattutto alle donne e ai bambini di quel paese – ha aggiunto Salvini -, oltre che a rendere vergogna per il nostro Paese. Noi dialoghiamo con i governi, con chi rispetta i diritti umani e le donne. Con questi minus retrogradi non voglio avere nulla a che fare e spero che Di Maio smentisca quello che il suo capo Conte ha detto”.

Quando si dice la miseria della politica…

 

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