Una buona notizia, almeno rispetto agli anni bui di Bush, Guantanamo e Abu Ghraib: “Non sarò io a dare l’ordine di eseguire il waterboarding”.
E’ il numero uno della Cia John Brennan a parlare a proposito del ripristino del ‘waterboarding’ come forma di tortura da usare sui sospetti terroristi, più volte proposto da Donald Trump.
“Posso dire – ha precisato Brennan senza mai fare il nome di Trump – che finché sarò io direttore della Cia, a prescindere da ciò che dirà il presidente, non sarò io il direttore della Cia che darà quell’ordine. Dovranno trovarne un altro”.
Le dichiarazioni di Brennan sono venute al termine di un intervento a Brookings Institution (think tank di Washington) e confermano una posizione già espressa in passato quando aveva detto che si sarebbe rifiutato di ripristinare la pratica che simula l’annegamento e che fu usata dalla Cia su tre sospetti militanti detenuti nei cosiddetti ‘Black Sites’ (prigioni segrete all’estero) durante la presidenza George W. Bush.
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