Partono da Sigonella i droni Usa per combattere in Libia

Secondo il Wsy Obama sta tentando di persuadere l'Italia ad autorizzare l'uso dei droni anche in operazioni offensive.

Drone americano
Drone americano
Preroll AMP

Desk2 Modifica articolo

22 Febbraio 2016 - 22.33


ATF AMP

Il governo italiano ha dato il permesso a droni armati americani di partire dalla base di Sigonella, in Sicilia, per condurre operazioni militari contro l’Isis in Libia e tutto il Nord Africa. Per il Wall Street Journal, si tratta di una “svolta” dopo oltre un anno di negoziazioni.

Top Right AMP

Secondo il [url”Wall Street Journal”]http://www.wsj.com/articles/italy-quietly-agrees-to-armed-u-s-drone-missions-over-libya-1456163730[/url], l’amministrazione Obama ha tentato di persuadere il governo italiano ad autorizzare l’uso dei droni anche in operazioni offensive, come quella condotta venerdì scorso contro un campo dell’Isis a Sabratha, nel nordovest della Libia.

In quell’occasione sono stati uccisi almeno 30 jihadisti, e tra questi quasi certamente anche la mente degli attentati al museo del Bardo di Tunisi e del resort della spiaggia di Sousa, sempre in Tunisia.

Dynamic 1 AMP

In questo caso i droni sono partiti da una base militare in Inghilterra. Finora – ha scritto ancora il Wsj – l’Italia si è rifiutata di cedere su questo punto, per paura di accendere una opposizione interna contro la guerra, specialmente nel caso che nel corso delle operazioni dei droni ci possano essere delle vittime civili.

I droni. E la risposta italiana sui droni è arrivata: da autorizzare caso per caso. Dal ministero della Difesa confermano la notizia dell’accordo tra Washington e Roma per la partenza di droni armati americani dalla base di Sigonella con il compito di proteggere le operazioni delle forze speciali in Libia. L’attività non è comunque ancora iniziata e dovrà essere sottoposta, di volta in volta, all’autorizzazione del Governo italiano, che ha chiesto precisi limiti (“solo a scopo di difesa”) all’intervento degli aerei senza pilota Usa. Anche l’Italia, comunque, ha innalzato l’allerta sulla situazione libica dislocando il mese scorso quattro Amx in assetto di ricognizione nella base di Trapani.

FloorAD AMP
Exit mobile version