L’Italia ha incassato una nuova procedura d’infrazione da parte della Commissione europea, per il mancato rispetto degli obblighi sulla qualità dell’aria, evidenziando l’inosservanza della sentenza della Corte di giustizia Ue emessa nel 2020.
Nel 2022, infatti, in Italia “ventiquattro zone di qualità dell’aria” presentavano “valori limite giornalieri” di concentrazione dell’inquinamento superiori al consentito e una zona superava i limiti annuali. L’Italia ha ora due mesi di tempo per rispondere e “colmare le carenze”. In assenza di una risposta “soddisfacente”, l’esecutivo Ue potrebbe deferirla nuovamente alla Corte.