Biden verso l'ok a un mega piano di trivellazioni in Alaska: l'ira dei nativi
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Biden verso l'ok a un mega piano di trivellazioni in Alaska: l'ira dei nativi

Biden verso l'ok a tre maxi piattaforme petrolifere all'interno di una riserva incontaminata in Alaska, 23 milioni di acri senza nemmeno le strade, a soli 300 chilometri dall'Artico

Biden verso l'ok a un mega piano di trivellazioni in Alaska: l'ira dei nativi
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12 Marzo 2023 - 00.01


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Biden come Trump? Purtroppo le cose vanno in quella direzione. Tre maxi piattaforme petrolifere all’interno di una riserva incontaminata in Alaska, 23 milioni di acri senza nemmeno le strade, a soli 300 chilometri dall’Artico. È il progetto miliardario di trivellazioni che Joe Biden potrebbe approvare nei prossimi giorni scatenando l’ira di ambientalisti e nativi e provocando fibrillazioni tra i democratici che vedono minacciata l’agenda sul clima, fino a ieri una delle priorità di questa amministrazione.

La decisione ufficiale non è stata ancora presa e la portavoce della Casa Bianca, Karine Jean-Pierre, ha provato a scaricare la responsabilità sul dipartimento degli Interni, «è una loro scelta autonoma», ma se il presidente americano dovesse dare il via libera al piano, si tratterebbe di un punto di svolta nel suo approccio allo sviluppo di combustibili fossili. E il segnale evidente che è un momento delicato per l’amministrazione Usa, schiacciata tra la crisi dei mercati energetici provocata dalla guerra in Ucraina e l’urgenza della lotta contro il cambiamento climatico.

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Realizzato dalla ConocoPhillips il piano di trivellazioni `Willow´ costerà circa 8 miliardi di dollari e produrrà 600 milioni di barili di greggio nei prossimi 30 anni. Si tratterebbe del più grande progetto petrolifero negli Stati Uniti da diverso tempo a questa parte. Approvato dall’allora presidente Donald Trump era poi stato bloccato da un tribunale che aveva giudicato le analisi ambientali presentate dall’amministrazione del tycoon insufficienti. I senatori e deputati repubblicani dell’Alaska, che hanno promosso l’iniziativa sostenendo che porterà entrate e posti di lavoro in un’area remota e povera, sono entusiasti del quasi via libera. Ma per gli ambientalisti è una «bomba al carbonio» che avrà conseguenze inimmaginabili. L’ex vice presidente Usa e paladino dell’ambiente Al Gore ha avvertito Biden che sarebbe «irresponsabile» autorizzare un progetto che «non solo metterà a rischio le comunità dell’Alaska ma è incompatibile con l’ambizione di raggiungere l’obiettivo emissioni zero». Tra i più strenui oppositori ci sono i 500 membri della comunità di nativi Nuiqsut che vivono a soli 50 chilometri dal luogo in cui sorgerebbero i siti petroliferi e si troverrebbero soffocati da trivelle e piattaforme.

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Gli attivisti sostengono inoltre che `Willow´ non farà altro che aumentare la dipendenza dell’America dal petrolio e dal gas, in un momento in cui l’Agenzia Internazionale dell’energia ha chiesto a tutti i Paesi del mondo di interrompere questo tipo di progetti per evitare impatti catastrofici sul clima. Concetto di cui è ben consapevole lo stesso Biden che ha varato una maxi legge da 375 miliardi per la transizione green e proprio venerdì, a Washington, con la presidente della Commissione europea Ursula von der Leyen ha ribadito l’importanza degli investimenti nelle energie pulite.

Oltretutto negli ultimi 60 anni, l’Alaska si è riscaldata ad una velocità doppia rispetto al resto degli Stati Uniti e le stime dicono che nei 30 anni di vita del progetto `Willow´ le temperature continueranno ad aumentare scongelando il ghiaccio della tundra artica attorno alle piattaforme petrolifere. Quello che preoccupa in particolare sono dei «refrigeratori» che ConocoPhillips ha detto di voler impiantare nel permafrost per mantenerlo abbastanza solido da supportare le trivelle per il petrolio. Questi rilasceranno emissioni di anidride carbonica che, secondo gli scienziati, accelereranno lo scioglimento dei ghiacci. 

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