Vandana Shiva è un’attivista indiana, impegnata nel campo dell’ecologia, della sostenibilità e della conservazione delle biodiversità. In un’intervista all’AdnKronos, l’attivista ha parlato del futuro dell’alimentazione globale, anche in seguito alle crisi provocate dalla guerra in Ucraina e dalle conseguenti speculazioni.
“Dobbiamo passare da un’agricoltura fondata sul fossile a un’agricoltura ecologica, dalla monocoltura alla diversità, dalla globalizzazione delle multinazionali alla localizzazione democratica, dall’insicurezza alimentare alla sovranità alimentare, dal cibo industriale e processato che genera malattie al cibo che nutre il suolo e l’umanità”.
“Tutti mangiano, ogni angolo della terra fornisce cibo”, spiega Shiva. “La nostra salute e la salute del pianeta scaturiscono dalla diversità e dalla `legge del ritorno´, sia al suolo sia alle comunità locali che producono cibo. Da trent’anni Navdanya promuove e pratica un’agricoltura ecologica e fondata sulla biodiversità. Se misurata in termini di nutrimento e salute del suolo, la biodiversità produce più cibo. Le monocolture industriali producono merci vuote dal punto di vista nutritivo. Le regole del commercio globalizzato indeboliscono i sistemi alimentari e la diversità”.