Nucleare, Europa Verde critica Calenda: "È il figliol prodigo di Berlusconi..."
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Nucleare, Europa Verde critica Calenda: "È il figliol prodigo di Berlusconi..."

I co-portavoce nazionali di Europa Verde, Angelo Bonelli ed Eleonora Evi: "La mozione di Calenda per l'inclusione del nucleare nel mix energetico italiano lo colloca, sul piano politico, ad avere posizioni identiche a quelle della destra italiana"

Nucleare, Europa Verde critica Calenda: "È il figliol prodigo di Berlusconi..."
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28 Giugno 2022 - 18.46


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Cambiamenti climatici, cosa fare per salvare il mondo? «L’annuncio della mozione di Calenda per l’inclusione dell’energia nucleare nel mix energetico italiano lo colloca, sul piano politico, ad avere posizioni identiche a quelle della destra italiana, dalla Lega a FI: è il figliol prodigo di Berlusconi, che tentò di riportare il nucleare in Italia. La pensano allo stesso modo dal nucleare, alla volontà di fermare la transizione ecologica, Calenda e Giorgetti vanno a braccetto , nonostante ciò che sta accadendo in queste ore, con la siccità e la catastrofe idrica, figlie proprio dell’inazione climatica».

Così, in una nota, i co-portavoce nazionali di Europa Verde, Angelo Bonelli ed Eleonora Evi.

«Avviare una produzione di energia nucleare, oggi, significa indebitare drammaticamente il nostro Paese, perché parliamo di un’energia che vive solo grazie agli ingentissimi finanziamenti pubblici. Ne è una dimostrazione, – spiegano i due ecologisti, – la ricapitalizzazione che la società francese EDF ha subito in queste ultime settimane a causa dei forti debiti. E lo dimostra anche il fatto che l’energia nucleare, al netto dei costi di costruzione delle centrali, è un’energia il cui prezzo al MWh è addirittura maggiore di quello derivante dalla grande speculazione del gas. Per esempio, la centrale di Hinkley Point, in Gran Bretagna, ha sterilizzato per i prossimi vent’anni un costo pari a 120?/Mwh. Per quanto riguarda le tempistiche di realizzazione, invece, guardiamo alla centrale francese di Flamanville, in Normandia, i cui lavori di costruzione sono iniziati nel 2007 e la cui messa in funzione, inizialmente prevista per il 2014, avverrà presumibilmente nel 2023, con un costo lievitato a 18 miliardi di euro dai 3,7 miliardi iniziali».

«La settimana prossima, durante la Plenaria del Parlamento europeo, si voterà la tanto attesa obiezione all’atto delegato alla tassonomia verde EU. Tra i motivi per cui alcuni Paesi, come l’Italia, hanno appoggiato l’ingresso del nucleare in tassonomia c’è il soccorso alla Francia che, ormai piena di debiti, non riesce più a trovare investitori per i suoi progetti sul nucleare».

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