Praticamente l’intera popolazione mondiale, novantanove persone su 100, respira aria inquinata. Questo il nuovo allarme lanciato dall’Oms, che, in vista della Giornata mondiale della Salute del 7 aprile ha aggiornato il database sull’esposizione all’inquinamento, inserendo, per la prima volta, le misurazioni delle concentrazioni di biossido di azoto.
Gli effetti sulla salute, inoltre, si manifestano anche a livelli di smog molto più bassi di quanto si pensasse fino a qualche anno fa. Cresce, arrivando a 6.000, il numero delle città in 117 paesi che monitorano la qualità dell’aria, ma chi vi vive respira sostanze nocive in quantità tali da danneggiare la propria salute, aumentando il rischio di infarti, ictus, cancro e malattie respiratorie.
I dati dell’Oms indicano che 4,2 milioni di persone muoiono ogni anno per l’esposizione all’inquinamento atmosferico (outdoor), oltre ai 3,8 milioni i cui decessi sono legati ai fumi domestici prodotti da stufe e combustibili sporchi (indoor). Le persone che vivono nei paesi più poveri sono le più esposte, mentre l’Europa e il Nord America sono le aree che hanno una maggiore raccolta dati sulla qualità dell’aria. “Dopo essere sopravvissuti a una pandemia, è inaccettabile avere ancora 7 milioni di decessi prevenibili e innumerevoli anni di buona salute persi a causa dell’inquinamento”, spiega Maria Neira, direttore del Dipartimento Ambiente e Salute dell’Oms.
Negli ultimi 15 anni sono aumentate le prove scientifiche dei danni causati all’organismo dall’inquinamento, così come le prove che questi danni vengono prodotti anche da livelli bassi di inquinanti. Ciò ha portato l’Oms, con le ultime Linee Guida sulla qualità dell’aria pubblicate a settembre 2021, ad abbassare i livelli tollerati per sostanze come monossido di carbonio, particolato atmosferico, ozono, diossido di zolfo.
Il nuovo database dell’Oms include per la prima volta misurazioni del biossido di azoto (NO2) e circa 2.000 città in più che monitorano il particolato, PM 10 e PM 2.5 rispetto all’ultimo aggiornamento, con un aumento di quasi 6 volte da quando il database è stato lanciato nel 2011. Nonostante questi progressi, “la cattiva notizia è che ancora la maggior parte delle città non rispettano le linee guida sulla qualità dell’aria“, afferma Sophie Gumy, funzionario del Dipartimento ambiente e salute dell’Oms.
Quello di un’aria più pulita è uno dei 17 obiettivi di sviluppo sostenibile delle Nazioni Unite, ricorda l’Oms sul portale e sui social in vista della Giornata mondiale della salute 2022, che sarà contrassegnata dallo slogan “Our Planet, Our Health” (Il nostro pianeta la nostra salute). “Le attuali preoccupazioni energetiche sottolineano l’importanza di accelerare la transizione verso sistemi energetici più puliti e sani“, ha affermato Tedros Adhanom Ghebreyesus, direttore generale dell’Oms, che invita a “muoversi più velocemente verso un mondo che sia molto meno dipendente dai combustibili fossili”.
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