Il Paese del sud-est asiatico ha deciso di puntare sul turismo sostenibile con una strategia di marketing turistico più attenta alle comunità locali e a protezione dei paesaggi naturali.
Nel corso degli ultimi anni il Vietnam si è imposto, tra le destinazioni del sud-est Asia, come una delle mete a più forte crescita turistica. Una new entry che ha saputo fare tesoro di un patrimonio storico di eccezionale valore. Città d’arte come Hué, ultima capitale imperiale o l’incantevole Hoi An, romantica località affacciata sul Mar Cinese Meridionale, sono state promosse a destinazioni top nel già vasto panorama turistico del sud-est asiatico. Il record di arrivi di turisti stranieri nel 2019 (oltre 18milioni) con una crescita annua del 16,2% confermano il trend positivo, su cui il Paese sta puntando risorse consistenti. Migliori infrastrutture, un approccio più friendly nei confronti dei turisti e la facilità di ottenimento del visto (visa on arrival) hanno contribuito alla crescita di un settore divenuto strategico per il Paese.
È in questo contesto che il Vietnam ha sviluppato negli ultimi anni una strategia di marketing turistico più attenta al territorio e alle comunità locali con l’intenzione di promuoversi come destinazione green: favorendo un turismo sostenibile e attento all’ambiente. La collaborazione tra il Vietnam National Administration of Tourism (VNAT) e il Swiss Sustainable Tourism Programme (SSTP) ha così portato alla creazione sul sito web ufficiale del turismo, di una nuova sezione dedicata al green travel. La parola d’ordine è sostenibilità, in un’ottica attenta alle realtà tribali locali, con un turismo di comunità e alle aree naturalistiche, promuovendo percorsi verdi e mete a contatto con la natura.
Alle già molte destinazioni urbane del Vietnam, must da vedere durante un viaggio nel Paese asiatico, come Hanoi, Ho Chi Minh City o le già citate Hué e Hoi An si aggiungono destinazioni green come i distretti di Sapa e Bac Ha, nel Vietnam del nord o nell’estremo sud il delta del Mekong, un ecosistema naturale unico al mondo per biodiversità.
Una scelta verde dettata da necessità competitive di fronte a giganti del turismo del sud-est asiatico come la Thailandia; qui la presenza di un vasto e collaudato sistema di parchi e riserve naturali ha favorito da anni un afflusso di turisti più attenti alle realtà locali e alle bellezze naturalistiche. La scelta del Vietnam potrebbe rivelarsi vincente anche nell’industria del turismo post-covid dove i nuovi trend turistici interesseranno località finora ai margini dei consueti e più affollati itinerari. I villaggi sperduti nel Vietnam del nord come Sapa o Bac Ha potrebbero trasformarsi in nuove mete di un turismo più green e attento all’ambiente.
La sfida è senza dubbio ardua, perché riuscire a bilanciare il crescente afflusso turistico verso località minori, con il rispetto per l’integrità dei paesaggi naturali e delle popolazioni che li abitano, richiede decisioni complesse e scelte strategiche lungimiranti. Se il 2017 è stato l’anno del turismo sostenibile il 2021 metterà alla prova, covid permettendo, nuovi approcci e nuove destinazioni per un turismo sostenibile e a minor impatto ambientale. Se il Vietnam vincerà questa sfida potrà affermarsi come meta di riferimento tra i Paesi del sud-est asiatico. Una buona notizia per l’industria turistica vietnamita, e una speranza per il futuro del green travel: tra epidemie e cambiamenti climatici.