Cristo si è fermato a Eboli, ma i rifiuti no: Guardia Perticara e la discarica infinita
Top

Cristo si è fermato a Eboli, ma i rifiuti no: Guardia Perticara e la discarica infinita

Nel paese in provincia di Potenza furono girate alcune scene del film di Rosi tratto dal romanzo di Carlo Levi. Ma adesso...

La discarica di Guardia Perticara
La discarica di Guardia Perticara
Preroll

Michele Cecere Modifica articolo

2 Marzo 2020 - 21.08


ATF

In un tempo in cui, per fortuna, si comincia a parlare seriamente del problema dello spopolamento di ampie zone del territorio interno del nostro Paese, accade che proprio uno dei paesi più graziosi fra quelli drammaticamente colpiti dalla continua decrescita di abitanti si trovi a subire una nuova aggressione al suo ambiente naturale.
Il paese di cui parliamo è Guardia Perticara, in provincia di Potenza, e il riferimento del nostro titolo al celebre romanzo di Carlo Levi è legato alla circostanza che Francesco Rosi, autore della trasposizione cinematografica del libro, scelse di girare proprio a Guardia alcune delle scene più affascinanti del suo film, tanto che il paese accoglie i visitatori con un gigantesco murales dedicato allo scrittore torinese.
Sul sito web del Comune si legge che “il nostro paese è in posizione dominante nella valle del torrente Sauro. Qui puoi trovare tanto verde, numerosi corsi d’acqua, abitazioni che hanno conservato intatto l’aspetto originario del borgo medioevale con le pietre a “faccia vista”, rari ed affascinanti reperti archeologici di antiche civiltà Enotrie che abitavano questo territorio prima dei Greci e squisite specialità gastronomiche.”
Il paese conta oggi poco più di 500 anime, lo abitavano in 760 nel 1991 e oltre 1500 nel 1961, anno in cui ha inizio il calo continuo della popolazione.
Nel 1990 i suoi abitanti non si opposero alla costruzione di una discarica, né al suo duplice ampliamento nel 1996 e nel 2014. Ma il 10 agosto 2017 viene presentato un ulteriore progetto di ampliamento per 547.180 mc, tale da trasformare il sito nella discarica più grande d’Europa nel settore dei rifiuti petroliferi, fanghi, amianto e altri rifiuti speciali solidi.

Leggi anche:  Clima: il 2024 sarà il primo anno oltre la soglia critica di 1,5 °C

Rifiuti che pare arriveranno in gran parte da altre regioni, soprattutto dal Nord. 
All’ultimo progetto di ampliamento della discarica si oppongono i cittadini del Comitato civico salvaGuardia, i quali definiscono “ridicola e offensiva l’affermazione dei progettisti che, per giustificare l’evidente visibilità della discarica affermano che essa “è vista da una piccola comunità d’individui, in virtù della densità della popolazione non troppo elevata e che d’altronde è già visibile quella in esercizio”.

Tutto sembra pensato in spregio di quella che ormai è una piccola comunità che tenta di resistere all’assedio fra i pozzi petroliferi e i miasmi della discarica. Senza contare che Guardia Perticara è l’unico paese della Basilicata che può fregiarsi del titolo di “uno dei borghi più belli d’Italia” e della “Bandiera arancione” del Touring Club, è visitato da migliaia di persone l’anno e meriterebbe pertanto più rispetto dalla Regione. Il comitato di cittadini promette battaglia e afferma di voler usare tutte le armi in suo possesso per combattere l’arroganza e la protervia del potere, di chi pensa e crede che con i soldi e le conoscenze giuste tutto si possa fare, anche comprare le loro anime!
Intanto, mentre il governatore Vito Bardi alla Borsa del Turismo di Milano affermava che “La Basilicata ha potenzialita’ e realtà poco note che meritano di essere conosciute e apprezzate, il turismo è lo strumento fondamentale per veicolare l’immagine della regione negli scenari nazionali e internazionali”, la Regione Basilicata approvava la realizzazione della discarica destinata ai rifiuti speciali tra cui idrocarburi, situata a meno di un chilometro dall’abitato e dai ricettori sensibili, visibilissima dal centro abitato e senza tenere conto della protesta dei cittadini, delle tante osservazioni fatte, delle petizioni proposte e dichiarando non accettabile la deliberazione del consiglio comunale di diffida ad autorizzare simile mostro. Peraltro l’iter della pratica risulterebbe falsato in quanto il progetto avrebbe dovuto essere immediatamente respinto e non tenuto in caldo per 15 mesi, il tempo di approvare una legge regionale che ha stabilito che per gli ampliamenti non valevano le distanze.
Così rischia di finire Guardia Perticara, un paese pensato per un turismo ”esperienzale” ed “emozionale”, che ha avuto la forza di progettare il recupero dell’antica dimensione architettonica e artistica, restituendo al centro storico la sua antica forma medievale, come si legge su Wikipedia, con i turisti a gustare la vista e l’inconfondibile olezzo di una mega discarica di rifiuti speciali. Il Comitato civico SalvaGuardia chiede ironicamente se sia questa “la risposta concreta alla forte e drammatica condizione di spopolamento dei nostri paesi. E che vogliamo di piu’ dalla vita?”

Native

Articoli correlati