Gli ultimi anni hanno visto un grosso sviluppo del mercato delle criptovalute e del settore Fintech. L’impatto è stato a livello globale, interessando anche l’Italia, sebbene non sia uno dei principali hub finanziari del mondo. Sta comunque pian piano crescendo in questo panorama, avvicinandosi e adottando sempre di più le criptovalute e gli strumenti finanziari. In ogni caso sussistono ancora delle sfide importanti da affrontare in questo settore: una fra tutte la tassazione e, segue a ruota, la regolamentazione. Andiamo a vedere quali sono le prospettive future per gli investitori e l’evoluzione del mercato italiano.
Nel 2024 vi è stata una crescita esponenziale del mercato in Italia, per quanto riguarda le criptovalute, con un valore totale di 2,22 miliardi di euro ovvero 870 milioni di euro in più rispetto al 2023. Il boom si è avuto nel primo semestre del 2024, con un raggiungimento di una situazione più stabile nel secondo semestre. Gli investitori In Italia stanno aumentando, è interessante analizzare la loro distribuzione demografica. Sul totale degli investitori il 37% è rappresentato dalla generazione dei Millennials, gli investitori della Generazione X, quindi 40-60 anni sono solo il 28%, ma hanno quasi la metà del capitale investito: stiamo parlando del 49%. Il Millennials tende più a spendere la criptovaluta su piattaforme o per servizi, mentre la Generazione X tende maggiormente a investire.
Tasse e regolamentazioni in Italia: un processo in divenire
In questo quadro uno dei temi più caldi del 2024 è stata la proposta di riforma fiscale, inerente le plusvalenze delle criptovalute. Il Viceministro dell’Economia all’inizio del 2024 aveva avanzato l’ipotesi di aumentare l’aliquota di queste plusvalenze dal 26% al 42% a partire dalla Legge di Bilancio del 2025. Avendo questa proposta suscitato delle forte reazione negli operatori del mercato è stata rivista dal Governo, che ha fatto un passo indietro: in dicembre 2024 è stato dichiarato che non sarebbe stata aumentata la plusvalenza. Il rischio infatti era quello che molti capitali andassero all’estero ovvero che gli investitori trovassero soluzioni alternative nei migliori wallet crypto internazionali. Molti di questi hanno situazioni fiscali più agevoli e una maggiore privacy: è il caso dei wallet crypto che non richiedono documentazione e per questo sono più difficili da tenere sott’occhio da parte del governo stesso.
Volatilità in un mercato sempre in movimento
Sempre più persone investono in criptovalute, ma bisogna fare attenzione alla volatilità del mercato. In questo febbraio 2025 il Bitcoin, per esempio, era sui 100.000 dollari ma a causa di un’oscillazione è sceso brevemente sotto i 98.000 dollari per poi risalire a 106.000 dollari lo stesso giorno. Analogamente il successo ad altre criptovalute come Ethereum, Chainlink e Dogecoin con delle sostanziali perdite. Queste fluttuazioni del mercato sono state influenzate principalmente dal sell off del mercato tecnologico. Il fattore scatenante è quello che successo nell’intelligenza artificiale: la comparsa della piattaforma cinese Deepseek, come operatore gratuito sul mercato, ha implicato una caduta di azioni di aziende come OpenAI e Nvidia, andando a effetto catena quindi sui mercati cripto. Si aggiungono a queste anche le previsioni di Elon Musk della messa sul mercato di Grok 3,che promette di fare delle operazioni attraverso intelligenza artificiale con una potenza mai vista prima.
L’Italia non è tra i maggiori attori nei mercati Fintech, ma tenta comunque di mantenere il passo con queste tendenze tecnologiche, utilizzando nuovi strumenti finanziari come i wallet digitali, le piattaforme di lending decentralizzato conosciute con l’acronimo di DeFi e metodologie di pagamento innovativo.Gli aspetti di sfida che rimangono in Italia sono una regolamentazione non ancora fluida ed equilibrata verso questa tecnologia e delle politiche fiscali non ancora vantaggiose, come invece quelle adottate dalla vicina Svizzera e dal Portogallo. Ci troviamo a un bivio: se aumenta il mercato e crescono gli investitori abbiamo un trend positivo. In questo caso bisogna mettere mano in modo più accelerato alle proposte fiscali e alle sfide regolamentari. Bisogna creare un equilibrio con un gettito fiscale che non faccia scappare gli investitori. Questo equilibrio è atto a promuovere l’innovazione legata anche alle criptovalute: con la tecnologia infatti, superate le sfide, si apre un mondo di opportunità e una crescita che, oggi giorno, non è più facoltativa.