Codice degli appalti, Cgil contro il governo: "Ritiri le modifiche, non convincono forze sociale e economiche"

Così Alessandro Genovesi, responsabile contrattazione inclusiva, appalti e lotta al lavoro nero della Cgil nazionale.

Codice degli appalti, Cgil contro il governo: "Ritiri le modifiche, non convincono forze sociale e economiche"
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9 Dicembre 2024 - 16.01


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«È evidente oramai che le modifiche proposte dal governo al codice degli appalti, in particolare in materia di corretta applicazione dei contratti collettivi nazionali di lavoro, di subappalti, di equivalenza delle tutele economiche e normative, non convincono gran parte delle forze sociali ed economiche del Paese, importanti esperti di diritto del lavoro, istituzioni come il Consiglio di Stato e l’Anac, moltissimi parlamentari. A questo punto il governo ritiri l’allegato I.01 proposto e avvii un confronto serio e di merito con le organizzazioni sindacali»

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. Così Alessandro Genovesi, responsabile contrattazione inclusiva, appalti e lotta al lavoro nero della Cgil nazionale.

Genovesi ricorda innanzitutto “le critiche esplicite del Consiglio di Stato sulle presunte equivalenze tra Ccnl diversi, che potrebbero non rispondere al principio di parità delle tutele, sull’incertezza di riferimenti come la natura giuridica o la dimensione di impresa, sui diversi criteri per misurare la rappresentanza comparativamente maggiore tra organizzazioni sindacali e datoriali” e quelle di Anac “sulla riduzione delle tutele dei lavoratori in subappalto”. A queste si sommano poi “le recenti critiche di esperti o di riviste specializzate” sulle difficoltà per le amministrazioni pubbliche e i rilievi “delle principali associazioni datoriali come Confindustria, Confcommercio, Abi, Ania, Confcooperative e Legacoop, oltre quelle già note di tutti i sindacati a partire dalla Cgil e di tutte le opposizioni da Italia Viva e Azione fino a Avs, passando per Pd, 5 stelle, + Europa”.

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Per questo la Cgil chiede all’esecutivo “di stralciare il tutto e rinviare alle parti sociali le migliori definizioni in materia di tutela dei lavoratori e delle tante imprese serie, contro ogni forma di dumping o di ribassi mascherati. In caso contrario il governo si assumerà una responsabilità enorme a danno di milioni di lavoratori e per di più a sfregio della disponibilità, data dalle principali forze sociali, di sedersi intorno ad un tavolo per provare a definire insieme come meglio difendere la qualità di un sistema di relazioni industriali, fondamentale per la tenuta sociale e la competitività del Paese”. Corso d’Italia, conclude il sindacalista, è pronta “ad ogni evenienza, attrezzando tutte le nostre strutture, delegati, categorie e camere del lavoro non solo ad un’azione diffusa di contrattazione di anticipo, ma anche e soprattutto di vertenzialità, in tutte le sedi e con tutti gli strumenti a nostra disposizione”.

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