“La destra contrasta una proposta che ha raccolto invece nel Paese il consenso di migliaia e migliaia di persone. Ciò che oggi la maggioranza aggira con un trucchetto sarà comunque costretta a discutere in Parlamento quando approderà la legge di iniziativa popolare. Le tappe di questa vicenda dimostrano le responsabilità della destra: dopo una lunghissima discussione in commissione e in Aula anziché votare il salario minimo viene approvata una delega al governo per aumentare i salari attraverso la contrattazione collettiva”.
Così il capogruppo Pd in commissione Lavoro alla Camera, Arturo Scotto.
«Una delega che passati sei mesi dal voto della Camera resta ancora bloccata in un Senato tramutato in Porto delle Nebbie dalla stessa paura della maggioranza. Paura di scontentare parte del proprio elettorato. Questa destra non ha nulla da proporre e tre milioni e mezzo di lavoratori e lavoratrici vengono lasciati con salari da fame. Devono restare inchiodati alla povertà perché in fondo questa maggioranza li ritiene colpevoli della loro povertà”.