“Non so se essere allibita o ormai rassegnata dinanzi alle politiche disastrose che il governo sta attuando nel mezzogiorno. Per ultima, in ordine cronologico e non per gravità, apprendiamo che da fine giugno sarà cancellata la decontribuzione per i dipendenti delle aziende localizzate nel sud del paese. Cosa significa? Essenzialmente vuol dire che questa misura ammazzerà il principio di competitività fra le imprese, cancellerà gli sgravi previsti per il costo del lavoro e di conseguenza circa 3 milioni di lavoratori rischiano di perdere il proprio posto”.
Così la senatrice del Pd Susanna Camusso, ex segretaria generale della Cgil.
“L`indirizzo politico del dicastero del ministro Fitto è dunque ormai chiaro: siamo difronte al governo delle politiche anti sviluppo, anti coesione nazionale e contro le imprese e i lavoratori e le lavoratrici del sud.
Dopo l’autonomia differenziata, con questa misura verranno esasperate ulteriormente le disuguaglianze, smantellate le politiche di rilancio, affossato ancora di più il sistema produttivo, e ne deriverrano gravissime conseguenze per l’occupazione”, aggiunge.
“Nessuno si salva da solo, tantomeno può farlo il nostro paese allargando il solco fra nord e sud. Ci opporremo in tutte le sedi, in sinergia con i sindacati e la società civile per ribadire al governo che deve fermarsi, perché non c’è futuro in un`Itala divisa in due”, conclude.