Italia: aumentano gli infortuni sul lavoro. +25% in 2 anni

L'Italia, nel suo percorso verso la tutela e il benessere dei lavoratori, si trova ad affrontare, giorno dopo giorno, sfide significative riguardanti la sicurezza sul lavoro

Italia: aumentano gli infortuni sul lavoro. +25% in 2 anni
Incidenti sui lavoro
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14 Settembre 2023 - 18.49


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L’Italia, nel suo percorso verso la tutela e il benessere dei lavoratori, si trova ad affrontare, giorno dopo giorno, sfide significative riguardanti la sicurezza sul lavoro. Mentre il Paese si prepara ad affrontare il secondo semestre del 2023, i dati riguardanti gli incidenti e i decessi sul posto di lavoro delineano una realtà preoccupante. Nonostante gli sforzi intrapresi per migliorare le condizioni di lavoro e la conversione in legge del Decreto Lavoro, infatti, numeri allarmanti evidenziano la necessità di un intervento immediato ed efficace.

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Il tema della sicurezza sul lavoro, in Italia, è sempre stato al centro del dibattito politico, ma oggi più che mai il campanello di allarme suona senza possibilità di sosta. Solo nei primi quattro mesi di quest’anno, l’Italia ha registrato il numero allarmante di 264 decessi e ben 86.000 infortuni, sollevando questioni sulla sicurezza e la protezione dei lavoratori nelle diverse industrie. Tali cifre, sebbene richiamino l’attenzione sull’emergenza in corso, rappresentano solo una parte di una più ampia problematica. A livello internazionale, anche gli Stati Uniti affrontano sfide simili, con un aumento dei decessi sul lavoro (nel 2021 se ne contavano 5mila, oggi il dato è del +9%) e un numero ancora troppo elevato di infortuni (2,6 milioni di casi registrati). 

A sollevare il problema dal punto di vista del settore assicurativo, l’anno scorso, era stato anche il report ANIA (Associazione Nazionale fra le Imprese Assicuratrici), che partendo dall’analisi dell’impatto del conflitto Russia-Ucraina sui mercati finanziari, aveva rilasciato una fotografia puntuale della scarsa consapevolezza – a livello aziendale e personale, del singolo lavoratore – rispetto all’importanza delle forme di tutela garantite dai contratti assicurativi, tanto per le PMI (quasi il 40% non ha in essere alcuna copertura) quanto per le persone. Secondo lo studio, infatti, il 90% degli italiani pesca dai propri risparmi per far fronte a cure e spese mediche anziché stipulare una buona polizza infortuni.

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Quali sono i lavori più pericolosi?

Ma quali sono le professioni più pericolose? A rispondere a questa domanda è stato il report dell’U.S. Bureau of Labor Statistics, che ha messo in evidenza i lavori ad alto rischio in termini di incolumità delle persone. In testa alla classifica troviamo gli addetti alla potatura degli alberi, immediatamente seguiti dai piloti di aerei e di elicotteri commerciali. Terzo, quarto e quinto posto vanno invece ai lavoratori delle fattorie, ai boscaioli e a chi ripara i tetti. Altri lavoratori ad alto rischio sono tutte le persone addette alla supervisione di chi lavora nel settore agricolo e della pesca, chi guida un camion, gli agricoltori, i minatori e i tecnici agricoli.

Come affrontare il problema della sicurezza sul lavoro?

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Secondo Tommaso Barone, HSE advisor e coach, l’importanza della cultura e dell’educazione riguardo alla sicurezza sul lavoro deve essere un tassello portante del cambiamento. Diffondere questa cultura è essenziale e richiede investimenti sempre più importanti. Un ambiente di lavoro sicuro non solo migliora la produttività e il clima lavorativo, ma influisce positivamente anche sul benessere psicofisico dei dipendenti. Il lavoro di squadra è un elemento fondamentale per garantire la sicurezza sul lavoro e ottenere vantaggi concreti per l’azienda.

Sicurezza sul lavoro: i dati in Italia

In Italia, nel corso dell’ultimo anno, sono stati registrati oltre 697.000 infortuni sul lavoro, con un preoccupante aumento del 25,7% rispetto all’anno precedente. Fortunatamente, il numero di morti sul lavoro è in calo, ma ciò è dovuto principalmente alla diminuzione dei decessi legati a casi di Covid di origine professionale. Nonostante questa buona notizia riguardo alla pandemia, i numeri tornano ai livelli pre-Covid e sottolineano la triste realtà delle cosiddette “morti bianche” che continuano ad essere un problema serio e irrisolto. La necessità di migliorare la sicurezza sul lavoro è quindi urgente e richiede uno sforzo congiunto da parte di tutte le parti coinvolte per ridurre tali tragedie.

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