Come sempre, palla in tribuna sperando che l’arbitro fischi la fine.
Giorgia Meloni sta prendendo del tempo per quanto riguarda il tema del salario minimo, ritenendo che questo non sia affatto una soluzione adeguata per affrontare il problema dei bassi salari e del lavoro precario. Ha annunciato un periodo di 60 giorni, che si estenderà fino alla presentazione della Manovra, durante il quale cercherà “soluzioni efficaci” in collaborazione con gli altri.
Di fronte alle opposizioni, che si sono unite per la prima volta a Palazzo Chigi, Meloni ha proposto di coinvolgere il Consiglio Nazionale dell’Economia e del Lavoro (Cnel) nell’organizzazione di un’analisi approfondita.
L’obiettivo è giungere a una proposta di legge che affronti in modo esauriente le complessità della questione. Questo potrebbe essere interpretato come un tentativo di distrazione o una mossa per occupare la minoranza scettica riguardo alla possibilità di ottenere risultati concreti. Anche se c’è un certo scetticismo sulla reale efficacia di questa strategia, la minoranza non si sottrarrà al dibattito e continuerà a raccogliere firme per promuovere la causa del salario minimo.
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