Si vogliono sostituire alla magistratura e usare la maggioranza parlamentare per commissioni d’inchiesta nelle quali condannare l’attuale opposizione? Nemmeno nelle repubbliche delle banane, ma l’Italia a guida reazionaria e di estrema destra va in quella direzione, come del resto sta facendo la Polonia.
“Non ho niente da temere”. Lo dice a «La Stampa» l’ex presidente dell’Inps, Pasquale Tridico, commentando la proposta di Fratelli d’Italia d’istituire una commissione d’inchiesta sui mancati controlli al reddito di cittadinanza.
Commentando la fine del reddito di cittadinanza, Tridico afferma: «I primi a perdere il sussidio sono quelli che lavorano, i cosiddetti “lavoratori poveri”, e questo è un messaggio brutto che diamo a chi si sta impegnando, ma guadagna poco. L’unico strumento contro la disuguaglianza e di contrasto alla povertà viene abolito e queste persone resteranno senza un sostegno, in un periodo segnato da un’inflazione molto alta. La gran parte di questi duecentomila cittadini è poco scolarizzata».
Tridico, inoltre, sottolinea che «in Italia, specie al Sud, ci sono persone che, a volte lavorando, entrano in povertà. A un senzatetto di 50 anni della stazione di Porta Nuova togliamo il sussidio perché è occupabile? C’è una condanna dei poveri e non della povertà, una cosa che mi fa paura».