Parole molto nette: “L’associazione magistrati della Corte dei Conti ribadisce «la netta contrarietà alle due norme che sottraggono al controllo concomitante della Corte dei conti i progetti del Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza e prorogano l’esclusione della responsabilità amministrativa per condotte commissive gravemente colpose, tenute da soggetti sia pubblici che privati, riducendo di fatto la tutela della finanza pubblica».
Lo si legge in una nota diffusa al termine dell’assemblea straordinaria di oggi, rispetto agli emendamenti in corso di approvazione in Parlamento, inseriti all’art. 1 della legge di conversione del d.l. n. 44/2023.
«Non sono in gioco le funzioni della magistratura contabile ma la tutela dei cittadini. La conferma dello scudo erariale, in assenza del contesto di emergenza pandemica nel quale è nato, impedisce di perseguire i responsabili e di recuperare le risorse distratte, facendo sì che il danno resti a carico della collettività. Al contempo, l’abolizione di controlli in itinere, su attività specificamente volte al rilancio dell’economia, significa indebolire i presidi di legalità, regolarità e correttezza dell’azione amministrativa», spiegano i magistrati contabili.