Bombardieri (Uil) contro Meloni: "Il suo decreto aumenta la precarietà"
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Bombardieri (Uil) contro Meloni: "Il suo decreto aumenta la precarietà"

Così il segretario generale della Uil, PierPaolo Bombardieri, alla manifestazione nazionale del primo maggio a Potenza, ha espresso la sua insoddisfazione sul decreto lavoro del governo Meloni.

Bombardieri (Uil) contro Meloni: "Il suo decreto aumenta la precarietà"
Il segretario della Uil Bombardieri
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1 Maggio 2023 - 12.30


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Un decreto che aumenta precarietà e diseguaglianza, ossia la linea del governo di estrema destra a guida Meloni.

“Siamo preoccupati per le decisioni che stanno emergendo. Il rischio è che, con quel provvedimento, aumenti la precarietà perché potranno essere utilizzati contratti a tempo determinato per la durata di tre anni». 

Così il segretario generale della Uil, PierPaolo Bombardieri, alla manifestazione nazionale del primo maggio a Potenza, esprimendo la sua insoddisfazione sul decreto lavoro del governo Meloni.

«Ricordare soprattutto che la Costituzione, che per noi è un faro, prevede all’articolo 1 che questa Repubblica sia fondata sul lavoro. Noi aggiungiamo sul lavoro stabile, dignitoso, ben pagato e sicuro. Sono i grandi temi dell’occupazione che vogliamo rilanciare oggi, i grandi temi della dignità del lavoro, dei lavoratori e delle lavoratrici». 

Ha continuato il segretario generale della Uil, PierPaolo Bombardieri, a margine della manifestazione del Primo Maggio a Potenza.

 «La necessità – continua Bombardieri – di superare la troppa precarietà di questo Paese, la necessità di garantire la sicurezza sul lavoro e di evitare 1300 morti l’anno. Noi dobbiamo arrivare a zero morti sul lavoro. La necessità di dare salari dignitosi, di assistere gli anziani che si trovano in condizioni di disagio e quindi hanno bisogno di una legge finanziata per la non autosufficienza, di dare risposta ai tanti giovani che cercano occupazione, creando lavoro stabile. Sono tutti temi sui quali noi invitiamo il Paese a riflettere, la stampa, i mass media, il governo, la politica. Non basta un decreto per risolvere questi grandi problemi. C’è una risposta positiva rispetto al cuneo fiscale che noi avevamo chiesto, fin dal governo Draghi, ma serve lavorare e fare ancora molto di più».

«Abbiamo scelto Potenza proprio perché il Mezzogiorno ha bisogno di risposte, di infrastrutture, non ha bisogno di autonomia differenziata, ha bisogno di garantire ai cittadini del Mezzogiorno pari dignità con il resto del Paese non solo sulle infrastrutture ma sulla sanità, sul lavoro, sull’assistenza sociale. Perché noi dobbiamo ricordarci che la parità è la condizione di partenza di questo Paese e dobbiamo garantire che non ci siano due velocità».

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