Confindustria dice no all’Europa a guida tedesca, dal punto di vista degli aiuti di Stato per fronteggiare crisi economica e inflazione. Ne ha parlato il presidente Carlo Bonomi, in un’intervista a La Stampa.
«Dalle notizie che filtrano emerge che, di nuovo, la Germania imporrebbe la sua linea a tutti: sarebbe inaccettabile, un errore per l’Europa. Non è una buona soluzione nemmeno se tutti i Paesi avessero gli stessi margini di spesa e la Germania mostrerebbe di non credere nel mercato unico europeo. Guardando solo ai loro interessi».
Dal governo Meloni, Bonomi si aspetta «pragmatismo. Se prevalesse la linea tedesca, dovrebbe impegnarsi a salvaguardare l’industria italiana. Serve un risultato immediato», «come minimo ottenere dalla Ue la possibilità di riprogrammare i fondi europei a vantaggio dell’industria per agevolare le transizioni».
Il presidente di Confindustria afferma che «le direttive pronte e in cantiere non garantiscono la neutralità tecnologica. Per l’auto si punta tutto sull’elettrico. C’è un commissario Ue che spinge su questo e ha un nome: Timmermans. Questa accelerazione ci consegna alla Cina. Chi c’è dietro?».
E torna a spingere per le riforme: «Lavoro, Welfare, Fisco, Politiche attive del lavoro, Giustizia. L’elenco è lungo. La pubblica amministrazione, soprattutto. Ora si parla di riforma fiscale, ma se è solo `tre aliquote per l’Irpef´ non è riforma fiscale. Deve esser organica. Ragionata e non scritta in poche settimane. Abbiamo un orizzonte di stabilità politica e anche le risorse. Non ci sono scuse!».