“Putin ha sottovalutato l’unità dell’occidente. Sono scettico su un tetto rigido al prezzo al gas europeo”. Così in un’intervista al Corriere della Sera il ministro dell’Economia e vicecancelliere tedesco Robert Habeck. “Putin pensava che l’Europa fosse debole, che la democrazia liberale fosse il sistema più debole. Ha sbagliato tutto, ha sottovalutato l’unità dell’Occidente nel sostenere l’Ucraina e ha sottovalutato il coraggio degli ucraini. Noi stiamo prendendo coscienza che in Europa abbiamo un potere e una forza enormi, che possiamo fare la differenza e non permettere ai dittatori di prendersi dei Paesi” ha detto il vicencelliere. “La guerra russa contro l’Ucraina – spiega Habeck – mostra che la globalizzazione è cambiata. È finita la fase in cui molti pensavano che i mercati comandassero e la politica dovesse starne fuori. Anche prima era un’idea sbagliata”.
Sull’energia, viene chiesto al cancelliere se la Germania stia bloccando una soluzione europea opponendosi a un tetto al prezzo del gas. “Non stiamo bloccando. I governi dell’Unione hanno deciso a Praga un tetto flessibile che scatti nelle fasi di prezzi eccessivi. Ma se si tratta di introdurre un tetto di prezzo fisso nel mercato sono scettico, perché sarebbe o troppo alto o troppo basso. La soluzione migliore che abbiamo trovato è una piattaforma comune per l’acquisto del gas” risponde Habeck. “Le grandi compagnie dell’energia dovrebbero usare il loro potere di mercato in Europa per far scendere i prezzi, non per competere fra loro con offerte al rialzo” continua. Secondo Habeck infatti lo shock del gas è asimettrico, “colpisce la Germania o l’Europa orientale più duramente dei Paesi dell’Europa occidentale”. Per questo, secondo il vicecancelliere, “servono misure differenziate”.
In merito all’Inflation Reduction Act di Biden per i sussidi all’industria, gli viene chiesto ancora, l’Ue deve cambiare approccio per non farsi schiacciare tra Cina e Usa? “Dovevamo cambiare anche prima. Sull’Ira, è positivo che gli Usa si impegnino per avere un impatto neutro sul clima investendo nella transizione verde. Ma dobbiamo fare attenzione a garantire un campo di gioco equilibrato. Le tecnologie verdi si sviluppano meglio in condizioni di concorrenza leale, mentre il protezionismo paralizza l’innovazione”.