Il ministro Cingolani parla di speculazione e indagherà la Procura. Ma quello che è certo è che qualcuno si sta arricchendo e qualcuno sta in difficoltà per il caro-bollette. “Davvero surreali gli attacchi delle associazioni delle imprese dell’energia al Governo per un timidissimo intervento una tantum sugli extra profitti di 6 mesi”. Lo ha detto Stefano Fassina.
“In rapporto all’anno – ha continuato il deputato di LeU, Stefano Fassina – l’incremento di base imponibile sarà di gran lunga superiore ai 40 miliardi stimati e, quindi, la percentuale di prelievo risulterà a consuntivo molto inferiore al 10%. Al contrario di quanto sostengono le categorie incise, il prelievo va decisamente aumentato, non in chiave punitiva, non per far piangere i ricchi, ma per innalzare significativamente i crediti di imposta per tutte le altre imprese colpite dall’impennata dei costi dell’energia e dalle conseguenze della guerra sul livello di attività produttiva, in particolare nel turismo. Le misure previste nel Decreto approvato venerdì sera sono inadeguate alla dimensione delle sofferenze e all’aumento dei costi ormai insostenibili. È triste constatare, ancora una volta, che la responsabilità sociale dell’impresa si ferma di fronte a extra dividendi maturati senza alcun merito, a causa delle sciagure della pandemia prima e della guerra ora”.