La Confindustria è ottimista sulla crescita: "Rimbalzo Pil nel terzo trimestre"
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La Confindustria è ottimista sulla crescita: "Rimbalzo Pil nel terzo trimestre"

Secondo il centro studi dell'associazione delle imprese “Si conferma lo scenario in cui un forte rimbalzo si avrà nel terzo trimestre, grazie al crescere delle vaccinazioni. “Restano rischi al ribasso”.

Bonomi
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30 Aprile 2021 - 14.49


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Forse la luce in fondo al tunnel per l’economia europea ed italiana è davvero vicina. 
Nonostante il contagio sia galoppante nel Mondo a causa della pandemia da Covid, qualche segnale di incoraggiamento e soprattutto di ripresa arriva da diversi settori produttivi.
Lo rileva il centro studi di Confindustria con la sua analisi mensile, Congiuntura flash, con coi annuncia come “il mondo è già ripartito”. 
Il Pil, viene sottolineato, è “più vicino al rimbalzo”: in “Italia sono iniziati da aprile i primi allentamenti delle restrizioni anti-Covid.
Ciò condurrà nel secondo trimestre a un piccolo segno positivo del Pil”, dopo la lieve contrazione nel primo ( -0,4%). 
“Si conferma lo scenario in cui un forte rimbalzo si avrà nel terzo trimestre, grazie al crescere delle vaccinazioni”, anche se “restano rischi al ribasso”. 
Dal Pnrr “arriverà un aiuto alla ripresa già nella seconda metà del 2021”. 
Gli esperti di viale dell’Astronomia entrano nel dettaglio e spiegano: nell’industria il Pmi è salito a 59,8 a marzo e la produzione è stimata in crescita già nel primo trimestre (+1,0%), pur con forte eterogeneità settoriale. I nodi restano, al momento, i servizi, dove l’attività è ancora in flessione (Pmi sceso a 48,6), ma la graduale riapertura nelle prossime settimane di diverse attività terziarie induce a prevedere un progressivo ritorno in territorio positivo. 
Nell’analisi viene anche evidenziato come da febbraio 2020 a marzo 2021 ci sono 896mila occupati in meno. 
I più colpiti sono i lavoratori a tempo determinato (-9,4%) e gli autonomi (-6,6%).
Per i primi, alla maggiore elasticità al ciclo economico, si aggiunge, in questa crisi, l’effetto del blocco dei licenziamenti. 
I secondi in molti casi hanno dovuto fermare la loro attività, per le restrizioni in settori dei servizi in cui sono più presenti. 
I consumi sono stati fiacchi nei primi tre mesi, conn l’Icc che segnala un calo a marzo, a causa delle restrizioni che hanno bloccato la spesa per turismo e mobilità. 
Gli acquisti di beni sono in lieve recupero: le miigliori prospettive si prevedono per il secondo e terzo trimestre, grazie alle riaperture programmate che preludono a un rimbalzo.
Conferma ne è la risalita della fiducia delle famiglie in aprile. 
Piatti, invece, gli ordini interni dei produttori di beni di consumo, segno che tra le famiglie resta finora molta prudenza. 
I prestiti alle imprese restano in crescita (+7,6% annuo a febbraio), ma il maggior debito non si traduce tutto in investimenti, perchè in molti settori serve a finanziare il capitale circolante. 
Gli ordini di beni strumentali risalgono rapidamente, dall’interno e dall’estero. 
Nel complesso, le prospettive sono di un buon recupero degli investimenti dai minimi, anche grazie a quelli pubblici.

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