L’ultima che si sono inventati è quella di mini bot per pagare i debiti della Pubblica Amministrazione. Per capire in che guaio andremmo (o andremo?) a ficcarci, è utile che qui riprenda la comune considerazione di due amici, Pietro e Roberto, grandi appassionati di Storia. E nella Storia hanno trovato un precedente illuminante a proposito di un equivalente dei moderni mini bot.
Sapete l’ultima volta in cui qualcuno si inventò la moneta parallela attraverso l’emissione di titoli di debito? Fu in occasione della Rivoluzione Francese, e con i titoli imposti ai creditori dello stato chiamati “assegnati”. Il governo rivoluzionario emise tantissimi “assegnati” fino a che il titolo stesso divenne a tutti gli effetti una moneta parallela.
La diffusione fu tale che i giacobini pensarono all’emissione di “billets de confiance”, ovvero vere e proprie banconote convertibili con gli “assegnati”. A questo punto si verificò nel mercato un doppio processo: la moneta “buona”, ovvero quella metallica dotata di un pur minimo valore intrinseco venne tesaurizzata facendola letteralmente sparire, mentre la nuova moneta, gli “assegnati”, divenne dominante nel mercato proprio per l’accaparramento di quella buona.
In poco tempo ci fu una impennata dell’inflazione con il degrado del valore degli “assegnati” che divennero carta straccia. È quello che succederà con i mini bot: diverranno carta straccia per l’elevato debito pubblico. Con un occhio sempre rivolto alla Storia, che – ricordate – è sempre maestra di vita – i miei amici Pietro e Roberto concludono: “Ed è cosi che trionfano i demagoghi di oggi”.
(o.d.)