Fmi ha deciso: fuori Syriza dal governo greco
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Fmi ha deciso: fuori Syriza dal governo greco

Il Fondo monetario internazionale ha messo in campo la possibilità che per svolgere i negoziati sugli aiuti in Grecia si instauri un governo tecnico ad Atene.

Fmi ha deciso: fuori  Syriza  dal governo greco
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12 Luglio 2015 - 22.18


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Il Fondo monetario internazionale ha messo in campo la possibilità che per svolgere i negoziati sugli aiuti in Grecia si instauri un governo tecnico ad Atene. Il Fmi ha chiesto inoltre garanzie sul fatto che le riforme annunciate vengano davvero realizzate. Dell’esecutivo ellenico dovrebbero far parte anche ministri che non provengono da un partito, come nel 2011. “Noi non crediamo che Syriza possa fare le riforme – ha detto un esponente del Fmi alla Bild – non abbiamo fiducia in loro”. Il fondo ha sollecitato inoltre tutti i partiti a votare le misure di risparmio.
Se così fosse saremmo di fronte allo storico passaggio della democrazia che si consegna armi e bagagli alla tecnocrazia.





La Grecia ha considerato le condizioni poste dall’Eurogruppo “umilianti e disastrose”. Lo hanno riferito fonti del governo di Atene citate dal Guardian. Secondo le stesse fonti, Angela Merkel sarebbe “la più intransigente” nei negoziati in corso a Bruxelles, mentre Atene registra il “forte sostegno” di Mario Draghi.


La rabbia di Kammenos. “Ora è chiaro: ci vogliono schiacciare. Adesso basta”: lo ha detto il ministro della Difesa e leader del partito Greci Indipendenti, Panos Kammenos, in un tweet.



Il presidente del Consiglio Europeo Donald Tusk ha cancellato il summit a 28 di oggi. Tusk ha appena visto il presidente dell’Eurogruppo Dijsselbloem che l’ha aggiornato sugli ultimi sviluppi dell’Eurogruppo che riprende alle 11. Ora si attende l’esito della nuova riunione dell’Eurosummit, iniziata alle 16, dove l’ultima parola spetterà ai capi di Stato e di governo. Sembra, però, imporsi la forza della Germania.



Intanto continuano i ricatti al governo grego e a Tsipras. Tra le proposte sul tavolo di oggi il rafforzamento delle riforme, tra cui la reintroduzione dei licenziamenti collettivi e la revisione della contrattazione collettiva in linea con le ‘best practice’ europee.







Una tensione crescente tra il presidente della Bce Mario Draghi e il ministro tedesco delle finanze Wolfgang Schaeuble sarebbe alla base dell’interruzione dell’Eurogruppo sulla Grecia. A quel punto, per evitare una rottura insanabile, il presidente Jeroen Dijsselbloem avrebbe deciso di interrompere la riunione per riprenderla stamani ad animi piu’ rasserenati. Secondo una ricostruzione dell’agenzia greca Ana-Mpa, Schauble avrebbe risposto irritato a Draghi ‘Don’t take me for a fool’, “non prendermi per stupido”.




Intanto Matteo Renzi ha detto: “Rispetto al punto di partenza siamo molti vicini” ad un accordo sulla Grecia. “Le distanze si sono avvicinate di gran lunga”. “È la quarta volta che ci siamo visti in pochi giorni, la situazione è molto complicata, ma tutti noi siamo mpegnati per arrivare ad un accordo che deve riguardare la Grecia, e soprattutto l’Europa”, ha aggiunto il premier.





Il commissario Ue Pierre Moscovici lasciando l’Eurogruppo ha detto: “Mantengo sempre la speranza” su un buon esito delle trattative sulla Grecia. Anche il ministro dell’Economia italiano Pier Carlo Padoan è più positivo: “Ci sono le condizioni per avviare i negoziati per il programma di aiuti”. Però avverte: “La mancanza di fiducia è il maggior ostacolo agli accordi”, anche se conferma delle posizioni molto più concrete da parte del governo greco. Padoan ha poi ricordato che un programma Esm è un’intesa “molto complicata” da mettere a punto in quanto richiede il rispetto di “molte condizioni” ed è per questo che i negoziati, sul cui avvio o meno l’eurozona deve decidere oggi, richiederanno tempo.




Alle banche greche servono intorno ai 25 mld – Tra 10 e 25 miliardi di euro dell’eventuale terzo salvataggio Esm devono finire nel sistema bancario per fare fronte a ricapitalizzazione e costi di “fallimenti ordinati”. Di questi, 10 miliardi dovrebbero essere resi immediatamente disponibili in un conto bloccato all’Esm. È quanto si legge nel documento dell’Eurogruppo che i leader discutono.




Schulz: oggi si arriverà ad accordo – “Sono sicuro che si arriverà a un accordo sulla struttura del fondo oggi”: così il presidente del Parlamento Ue Martin Schulz parlando del fondo in cui dovrebbero essere trasferiti beni a garanzia del salvataggio greco per un valore di 50 miliardi. Da decidere chi ne avrà “il controllo: nel fondo andranno i proventi delle privatizzazioni”.



Lituania: debito Grecia tre volte peggio dell’Argentina – “Se facciamo il confronto con la situazione che abbiamo avuto in Argentina una decina di anni fa, il debito greco è ora tre volte quello, e stiamo parlando di un Paese che fa parte dell’Eurozona”. Così il presidente della Lituania Dalia Grybauskaite, che ha escluso una Grexit temporanea ma ha avvertito che “sia una Grexit che la permanenza nell’Eurozona saranno costose e una strada lunga per tutti noi”. “Se si vogliono veramente fare le riforme si possono fare in una notte, come abbiamo fatto in Lituania durante la crisi”.




Malta: ci sono dei limiti all’accordo di oggi – “Dobbiamo fare del nostro meglio per raggiungere un accordo, la scelta migliore è che la Grecia resti nell’euro ma non dobbiamo farlo ad ogni costo”: così il premier maltese Joseph Muscat, convinto che ci sono dei “limiti” a tutto e “quello che andava bene dieci giorni fa non va più bene oggi” visto il deteriorarsi della situazione economica.




Merkel: no a un accordo a ogni costo – Le discussioni fra i leader dell’Eurozona, al vertice che si aprirà alle 16 a Bruxelles, “saranno molto dure” secondo la cancelliera tedesca Angela Merkel. “È molto difficile – ha detto – la situazione economica e’ peggiorata negli ultimi mesi e si è persa fiducia e affidabilità”: in ogni caso, ha aggiunto, la Germania non auspica “un accordo a ogni costo”. Merkel ha aggiunto “so che i nervi sono tesi: bisogna torvare una soluzione che vada bene sia alla Grecia che alla zona euro”, valutando se “le promesse della Grecia potranno portare al benestare per i negoziati: niente di più e niente di meno, vediamo se ce la faremo”.



Hollande: la Francia farà di tutto per arrivare aun accordo – Al contrario la Francia “farà di tutto per trovare un accordo stasera e permettere alla Grecia di restare nell’Euro oltre che all’Europa di andare avanti”, ha detto invece il presidente francese Francois Hollande. “Non c’è una Grexit provvisoria: o c’è o non c’è. Dobbiamo trovare una concezione comune, la Grecia ha fatto sforzi e ora deve dimostrare che rispettera’ gli impegni per avere il sostegno dell’Eurozona nel suo complesso”.



Junker: lavoriamo per una soluzione – “Lavoreremo oggi ad una soluzione fino all’ultimo millisecondo. E spero che arriveremo ad una soluzione”: lo ha detto il presidente della Commissione Europea Jean Claude Juncker.





Renzi: non immagino un’Europa senza Grecia – “Penso che in questo momento” il tema del debito “non sia sul tavolo. Per me il problema non è il debito greco ma l’organizzazione dell’ economia greca. Penso dobbiamo spingere il governo greco in una direzione corretta. La Grecia deve mettere in campo” un programma di “riforme” e “l’Europa deve investire nella Grecia”. Lo ha affermato il premier Matteo Renzi in un’intervista a Al Jazeera.



Ha aggiunto: “La decisione di Tsipras di fare un referendum ha creato problemi a molti governi” facendo emergere l’idea che chiunque possa “convocare un referendum e dire, così, ‘non voglio pagare il mio debito”. Il premier ha sottolineato “la vera sfida per la Grecia è dare un messaggio sul cambio” di atteggiamento del Paese. Ma, ribadisce Renzi, non è possibile “immaginare” un’Europa senza Grecia. Atene porta all’Ue “valori, storia, qualità della democrazia, stile di vite”.





Alfano, aiutare i greci nonostante Tsipras – “L’inaffidabilità di Tsipras rende difficile il negoziato. Ma ribadiamo nostra posizione che occorre aiutare i greci nonostante Tsipras e non grazie a Tsipras”, così il leader di Ncd Angelino Alfano all’uscita della riunione di prevertice del Ppe. “Sarà importante che il Parlamento greco dica una parola chiara – ha aggiunto Alfano – che ci siano condizioni ben precise e che gli amici del Ppe, che in grecia hanno posizioni molto responsabili, facciano valere la loro posizione”.



Slovacchia, impossibile accordo oggi – “Non è possibile raggiungere un accordo oggi, possiamo solo fare raccomandazioni ai leader, manca la fiducia (nella Grecia, ndr) per avere un’intesa”: lo ha detto il ministro slovacco dell’economia Peter Kazimir entrando all’Eurogruppo. Kazimir ha spiegato che per recuperare fiducia serve “l’anticipazione delle misure”. Ma “il problema ora è come apriranno le banche, con quali soldi, la domanda del giorno e’ quella”, ha aggiunto.



Stubb: ho molti dubbi, difficile definire condizioni – “Ho ancora molti dubbi, la strada per la definizione delle condizionalità è molto difficile”: così il ministro delle finanze finlandese Alexander Stubb entrando all’Eurogruppo. Stubb ha spiegato che si sta provando a definire le condizioni che Atene dovrà rispettare per ottenere gli aiuti, ma sulla lista delle riforme che deve compiere prima dell’ok non c’è ancora consenso.



Tajani, tagliamo il debito ma teniamoli dentro – “Ha ragione l’ambasciatore statunitense a Bruxelles, Anthony Gardner, il posto della Grecia è nell’euro, non possiamo permetterci di far uscire la Grecia dall’Europa, per ragioni geoeconomiche e geostrategiche”.Queste di parole di Antonio Tajani (Fi), vicepresidente del Parlamento europeo, sottolineando che “il negoziato deve andare a buon fine”.



“Diciamo tutta la verità – ha spiegato – la Grecia è entrata in Europa con i conti truccati, hanno cercato di tirare avanti ma non ci sono riusciti. Detto questo, adesso l’Europa deve fare uno sforzo. La Germania ha fatto molti sacrifici e risanato i suoi conti. I conti vanno risanati, su questo non si discute – sottolinea Tajani – Ma se vuole mantenere la leadership in Europa, la Germania, con tutta l’Europa, deve fare uno sforzo per permettere alla Grecia di pagare i suoi debiti, meglio avere 9 su 10 che non prendere nulla. Se c’è da fare qualche taglio al debito dei greci conviene farlo, per impedire il fallimento, e un pericoloso contagio, Portogallo, Spagna, Italia”. “Sono sempre stato convinto che il risanamento non basta, ci vogliono azioni per rimettere in moto l’economia reale. Altrimenti è come il caso del padre di famiglia che vuole pagare i suoi debiti ma sa già che lunedì non andrà a lavorare, perché non ha lavoro”.




Fassina: Tsipras non ha colpe, Berlino punisce – “Col nuovo memorandum Tsipras ha costretto il governo tedesco a rendere chiaro l’obiettivo: far fuori l’unico governo che, per difendere l’interesse nazionale, ha osato mettere in discussione l’ordine tedesco che domina l’eurozona”. Lo ha detto Stefano Fassina. “Tsipras ha riaperto la partita tra politica ed economia – ha aggiunto – E adesso, visti i risultati, il governo tedesco cerca di buttare fuori la Grecia dall’eurozona per dare una punizione esemplare a chi tenta di alzare la testa. Prova ne sia la proposta ipocrita di Schauble, cinque anni di Grexit”.



“L’impianto delle Prior actions di Atene è in continuità con i memorandum precedenti e con la linea liberista che la Germania impone all’eurozona, aggravando le condizioni di tutte le economie e portando l’euro al naufragio”. Il referendum “è servito a ridimensionare l’impatto sulla parte più debole della popolazione, ridistribuendo i costi dell’aggiustamento fiscale verso fasce di reddito piu’ alte. Ma rimane un impianto che aggrava le condizioni della Grecia”.



Tsipras non ha colpe, ha detto, “la questione vera è l’insostenibilità del mercantilismo liberista dettato dalla Germania. Il governo Renzi, invece di avviare un’operazione verita’ nel semestre di presidenza, ha puntato a fare il bravo scolaretto alla ricerca della benevolenza della maestra Merkel”. Come se ne esce? “Con un accordo che comprenda la ristrutturazione del debito, insostenibile anche per il Fmi. La medicina ha aggravato la malattia. Il salvataggio della Grecia ha salvato le banche francesi e tedesche. Bisogna costruire un’alleanza tra tutti i Paesi che subiscono gli effetti negativi del dominio tedesco. Spagna, Grecia, Italia e Francia, che fa finta di contare qualcosa con i vertici a due di Parigi”.

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