di Alessia de Antoniis
Dal 28 marzo al 6 aprile, il Teatro Vascello di Roma ospita La pulce nell’orecchio una delle irresistibili commedie di Georges Feydeau, adattata e tradotta da Carmelo Rifici e Tindaro Granata.
La regia di Carmelo Rifici affronta con intelligenza e vivacità questo celebre vaudeville francese e si sfida nel mantenere il ritmo serrato e la precisione comica tipica dell’autore, pur arricchendolo con una visione contemporanea. Al centro della trama, l’irriverente Raimonda, convinta dell’infedeltà del marito Vittorio Emanuele, mette in moto una serie di equivoci che coinvolgono un’esilarante schiera di personaggi, conducendoli nel surreale Hotel Feydeau. Fra giri di pareti, identità scambiate e sosia imprevisti, Feydeau esplora con geniale leggerezza le dinamiche comiche delle relazioni umane.
Il cast, composto da dodici attori (Giusto Cucchiarini, Alfonso De Vreese, Giulia Heathfield Di Renzi, Ugo Fiore, Tindaro Granata, Christian La Rosa, Marta Malvestiti, Marco Mavaracchio, Francesca Osso, Alberto Pirazzini, Emilia Tiburzi e Carlotta Viscovo) si esibisce in un mix di recitazione, canto e musica dal vivo. Tindaro Granata, nel ruolo del giovane Camillo, si distingue per la sua capacità di fondere comicità e pathos, regalando al pubblico momenti indimenticabili.
La scenografia di Guido Buganza, che trasforma il palco in un parco giochi di cubi di gommapiuma, abbandona i tradizionali elementi del vaudeville e offre un luogo scenico dinamico e malleabile. Questo approccio visivo evidenzia il caos e l’instabilità della commedia, offrendo agli attori la possibilità di interagire fisicamente con l’ambiente in modi innovativi. I costumi di Margherita Baldoni, invece, sfuggono ai riferimenti temporali, mescolando stili e simbolismi che amplificano il carattere eccentrico e surreale della messa in scena.
Le musiche di Zeno Gabaglio, eseguite dal vivo dagli stessi attori, arricchiscono l’esperienza con tonalità ludiche e grottesche, mentre le luci di Alessandro Verazzi contribuiscono a delineare i vari momenti e ambienti della narrazione.
La pulce nell’orecchio – Prodotto da LAC Lugano Arte e Cultura, Piccolo Teatro di Milano – Teatro d’Europa e La Fabbrica dell’Attore – Teatro Vascello di Roma – avrebbe tutti i requisiti per essere un’ottima produzione, eppure si ha la sensazione che non si trovi il giusto ritmo. Il pubblico si diverte, ma resta una risata limitata, mentre gli attori è come se non riuscissero a manifestare il loro pieno potenziale. La sensazione è che l’anima del vaudeville contaminata dalla slapstick comedy non riesca a trovare una vera armonia. L’aggiunta di elementi fisici e gestuali tipici della slapstick, seppur divertente, sembra talvolta sovrapporsi al sottile gioco di parole e agli intricati meccanismi della commedia di Feydeau, creando una dinamica che oscilla tra tradizione e sperimentazione. Ne risulta uno spettacolo che intriga e diverte, ma che forse non riesce a esprimere appieno la forza e la raffinatezza dell’autore francese.