Il 17 marzo è stato presentato alla Pinacoteca di Brera ‘Superfici dell’Immaginazione’, il progetto per un murales che sarà realizzato entro maggio al carcere di Opera. Questi vedrà la collaborazione tra l’artista Carlo Galli e alcuni detenuti che beneficiano dell’Articolo 21, il permesso per motivi di lavoro e reinserimento sociale, con obbligo di rientro per la notte, che il magistrato di sorveglianza può concedere ai carcerati a fine pena.
“La bellezza è un valore etico, prima ancora che estetico, che offre modelli di comportamento, come con questo progetto di inclusività e resilienza che, a partire da un laboratorio, diventerà un’opera d’arte pubblica”, queste le parole di Angelo Crespi, direttore generale della Pinacoteca di Brera che ha accompagnato i detenuti in visita al museo. Hanno partecipato anche la vicedirettrice di Opera, Antonella Murolo, Alessandro Pellarin, fondatore e presidente di Artamica APS, il collezionista Claudio Rocca e all’artista Carlo Galli, che terrà ai detenuti cinque lezioni per guidarli in questo progetto.
Il murales ha un chiaro richiamo all’arte optical degli anni ’60 ma le linee bianche e nere, che si dilatano e restringono, sono una metafora della percezione del tempo all’interno del carcere. Tempo che si contrae e si sovrappone, intrecciandosi come le vite di chi vi è rinchiuso.
Anche i materiali scelti per la realizzazione alludono alla fluidità del tempo e alla stratificazione delle vite e delle esperienze. La base in vinile adesivo, realizzata con tecniche digitali a cui si aggiungerà la materia pittorica con il lavoro manuale dei detenuti, sintetizza infatti la comunione tra umano e tecnologico. Ponte tra interno ed esterno, tra il carcere e la società al di fuori, il murales sarà realizzato in una zona di passaggio, ovvero l’ingresso della casa circondariale di Opera, e avrà una lunghezza di 60 metri.
L’inaugurazione è prevista il 20 maggio mentre il 26 i detenuti potranno ritornare a Brera per restituire il racconto del lavoro svolto, in un’ottica in cui l’arte, la bellezza, la creatività possono rappresentare un’opportunità di redenzione, riscatto e inizio di una nuova vita.