di Alessia de Antoniis
Fino al 23 febbraio sul palco del Teatro Argentina replica Guerra e pace – Produzione Teatro di Roma, Teatro Biondo di Palermo, Teatro Stabile di Catania – , adattamento teatrale del romanzo monumentale di Lev Tolstoj, nella visione registica di Luca De Fusco.
In scena Pamela Villoresi, Federico Vanni, Paolo Serra, Giacinto Palmarini, Alessandra Pacifico Griffini, Raffaele Esposito, Francesco Biscione, Eleonora De Luca, Mersila Sokoli, Lucia Cammalleri.
L’esperimento di Luca De Fusco e Gianni Garrera è coraggioso: ridurre in due ore e mezza di spettacolo il romanzo di Tolstoj non era semplice. Rappresentare Guerra e Pace con una scenografia fissa, affidando il cambio scena a proiezioni, lasciando svolgere la storia su una scalinata circondata da palazzi in rovina, non sarebbe stato possibile senza le scenografie di Marta Crisolini Malatesta (suoi anche i costumi), il light design di Gigi Saccomandi e le creazioni video Alessandro Papa.
Ottima la soluzione registica di De Fusco di utilizzare il tulle scenico per creare illusioni ottiche e proiettare immagini: simulare una notte stellata o la nebbia del campo di battaglia; la scena del ballo nello sfarzo di Pietroburgo e addirittura l’incendio di Mosca del 1812, quando le truppe napoleoniche entrano in città; far arrivare in scena la popolazione che fugge terrorizzata dalle truppe napoleoniche. De Fusco riesce così a mantenere alcune parti essenziali irriproducibili in teatro, ricreare atmosfere, alleggerire un testo complesso rendendolo godibile da una platea composita. Modernizza la fruizione di un romanzo spesso distante dai tanti giovani in sala. Sparge la morte con sfarzo. La resa è sicuramente suggestiva.
È nelle scenografie tutta la parte del non detto dell’imponente romanzo russo: la decadenza della società nella decrepita villa del conte Rostov; il suo splendore che volge al declino nell’opulento lampadario di cristallo poggiato in terra a latere del boccascena.
Pamela Villoresi è inevitabilmente l’attrice femminile che domina la scena. Anche solo la dizione si manifesta di livello diverso dalle altre attrici, frutto di ben altre scuole. Insieme a colleghi come Federico Vanni e Francesco Biscione, è vitale per la tenuta dello spettacolo. Il livello delle performance degli attori maschili spicca leggermente rispetto a quello del cast femminile.
Guerra e pace, nel tradimento teatrale del direttore Luca De Fusco, risulta essere un esperimento riuscito, che tiene alta l’attenzione del pubblico, che dimostra che i fondi alla cultura sono vitali per realizzare produzioni di livello, ma che non credo sia destinato a lasciare un particolare segno nelle cronache teatrali.