La ministra dell'università a Siena risponde alle polemiche. "Niente tagli ma aumenti"

Anna Maria Bernini era presente in città per l'inaugurazione dei laboratori del Santa Chiara Lab facenti parte dei programmi di ricerca Agritech e Metrofood

La ministra dell'università a Siena risponde alle polemiche. "Niente tagli ma aumenti"
Anna Maria Bernini, foto Ludovico Conti
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21 Febbraio 2025 - 22.25 Culture


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di Ludovico Conti

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Il ministro dell’Università e della Ricerca, Anna Maria Bernini, si è recata a Siena per l’inaugurazione dei nuovi laboratori del Santa Chiara Lab e del polo scientifico di San Miniato. Durante l’evento, sono stati presentati tutti i laboratori e il percorso di innovazione, trasferimento tecnologico e orientamento denominato FUSTO (“Fuori Suolo alla Tavola e Oltre”), che mira a creare connessioni tra ricerca, imprese e territori. Le nuove attrezzature completano il piano di investimenti finanziato a Siena dai programmi Agritech e Metrofood, promossi dal Ministero nell’ambito del PNRR con circa 2,8 milioni di euro.

Nel suo intervento, il ministro ha ribadito l’importanza di valorizzare le infrastrutture di ricerca per attrarre capitale umano, riportando in Italia studiosi dall’estero e investendo nei settori strategici come l’agricoltura tecnologica e il vertical farming. Ha sottolineato che “i migliori risultati si ottengono quando università, enti di ricerca, imprese, territorio e associazioni di categoria collaborano per inventare il futuro e formare professionalità che ancora non esistono”.

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Il ministro ha parlato con i giornalisti prima dell’evento e non si è sottratta alle domande sulle recenti polemiche. Affrontando il tema del finanziamento alla ricerca, Bernini ha evidenziato come il fondo di finanziamento ordinario sia stato aumentato di 336 milioni, portandolo a 9,4 miliardi. “È una promessa mantenuta – ha dichiarato – e sono convinta che i rettori siano d’accordo con me nel riconoscere questo impegno”. Ha poi aggiunto che, nonostante le proteste di questi giorni, i numeri dimostrano che non ci sono stati tagli, ma aumenti.

A proposito delle manifestazioni studentesche, il ministro ha espresso il suo rispetto per le proteste, purché non siano violente, e ha espresso solidarietà al vicepresidente del Consiglio, Antonio Tajani, per le contestazioni subite a Torino. “Capisco il dissenso, ma la violenza non deve avere cittadinanza nelle università”, ha ribadito.

Bernini ha anche affrontato il tema dei contratti di ricerca, evidenziando come il precedente governo avesse introdotto uno strumento oneroso senza però finanziarlo. “Ho sbloccato i contratti e stanziato 37,5 milioni di euro per sostenerli. Questo dimostra il nostro impegno concreto per la ricerca”.

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Sul tema dell’accesso alla facoltà di Medicina, Bernini ha confermato che il numero chiuso sarà abolito e che si sta lavorando tanto in quella direzione “Ci sarà un grande sforzo; sarà un cambiamento di sistema, cercheremo di sbagliare poco e saremo pronti a rimediare in corso d’opera”.

Mentre il ministro presentava i nuovi investimenti e progetti, a Siena si svolgeva una mobilitazione di studenti e lavoratori dell’università, sostenuta dalla FIOM CGIL. La protesta ha evidenziato le preoccupazioni per il futuro del sistema universitario pubblico, i tagli alle risorse e la precarietà del personale accademico. Il confronto tra il governo e i manifestanti mostra una frattura profonda sulle politiche universitarie: da un lato, l’orgoglio per investimenti e riforme, dall’altro, la richiesta di un sistema più equo e inclusivo.

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