Ungaretti e le sue pagelle: tra eccellenza in matematica e modestia in italiano
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Ungaretti e le sue pagelle: tra eccellenza in matematica e modestia in italiano

Ad Alessandria d'Egitto, in occasione dell'ormeggio della nave "Amerigo Vespucci", sono stati esposti documenti storici che hanno rievocato il legame scolastico tra il poeta e la sua città natale.

Ungaretti e le sue pagelle: tra eccellenza in matematica e modestia in italiano
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17 Febbraio 2025 - 22.09 Culture


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Alessandria d’Egitto ha vissuto una serata speciale dedicata alla memoria di uno dei suoi figli più illustri, il poeta Giuseppe Ungaretti. La città ha ricordato il legame profondo tra l’autore e il suo luogo d’origine durante un evento di poesia e musica, che ha celebrato l’ormeggio della nave scuola Amerigo Vespucci nel porto della città egiziana.

Un momento simbolico dell’evento è stato l’esposizione di due pagelle scolastiche risalenti agli anni giovanili di Ungaretti. I documenti rivelano alcuni dettagli inaspettati della formazione scolastica del futuro poeta. Nelle prove scritte dell’anno scolastico 1900-1901, Ungaretti, all’epoca studente delle scuole medie, ottenne un eccellente 10 in “aritmetica” ma un più modesto 7 in “componimento italiano”, dimostrando che, nonostante il suo straordinario talento letterario, non eccelleva nelle materie umanistiche fin da giovane. Una curiosa contraddizione che ha colpito i presenti, compreso il ministro della Cultura, Alessandro Giuli, che ha osservato con interesse i registri scolastici esposti in una teca trasparente.

A rendere ancora più affascinante il contesto della serata è stato l’intervento del Vicecoordinatore didattico dell’Istituto Paritario Don Bosco, Ayman Ahmad Ali, che ha richiamato l’attenzione sul valore storico dell’istituto che ha formato il giovane Giuseppe Ungaretti. Durante il suo intervento, ha ricordato che l’Istituto, fondato nel 1896, nacque principalmente per rispondere alle esigenze della numerosa comunità italiana di Alessandria, di cui Ungaretti faceva parte. “Nel primo anno scolastico, la scuola elementare aveva solo cinque classi con 33 alunni, e tra questi c’era il giovane Giuseppe”, ha affermato Ali. Nel suo discorso, Ayman ha ripercorso anche la storia della famiglia Ungaretti, raccontando che il padre, Antonio, originario di Lucca, si era trasferito in Egitto per lavorare alla costruzione del canale di Suez. La sua morte prematura spinse la madre di Giuseppe, Maria Lunardini, anch’essa lucchese, a gestire un forno in una zona popolare, dove il poeta trascorse la sua infanzia e giovinezza.

“Alessandria d’Egitto era una città cosmopolita e multiculturale”, ha sottolineato Ayman, “e la formazione di Ungaretti fu influenzata dalle diverse lingue e culture che caratterizzavano la città”. Questi elementi hanno contribuito, senza dubbio, alla profondità e alla ricchezza del suo linguaggio poetico.

La serata ha rappresentato non solo un tributo a uno dei maggiori poeti italiani, ma anche un’occasione per riflettere sul valore della formazione e sull’importanza di un’educazione che, anche attraverso le difficoltà, può condurre alla realizzazione di un talento straordinario.

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