Paolo Kessisoglu e sua figlia ospiti della quarta serata del Festival
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Paolo Kessisoglu e sua figlia ospiti della quarta serata del Festival

Il lato sensibile del comico e attore. La presentazione del singolo “Paura di me” con sua figlia Lunita

Paolo Kessisoglu e sua figlia ospiti della quarta serata del Festival
Paolo Kessisoglu e la figlia Lunita
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15 Febbraio 2025 - 01.26 Culture


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di Giada Zona

Verso la fine della penultima serata salgono sul palco dell’Ariston Paolo Kessisoglu, attore e comico italiano, e Lunita, sua figlia. Tutti siamo abituati a vedere Paolo in compagnia di Luca Bizzarri, un duo comico presente da molto tempo sui nostri schermi. Ma stasera sul palco dell’Ariston abbiamo scoperto la sua parte più intima e sensibile. Paolo e Lunita cantano il singolo “Paura di me”, prodotto da Canova. Questo pezzo racconta del rapporto tra padri e figli, a volte complicato. “Una canzone che ci sta molto a cuore”, dice Carlo Conti. I due ospiti speciali della quarta serata ci raccontano che questo brano nasce da lavoro di squadra: Lunita scrive per la parte dedicata ai sentimenti dei figli e Paolo si dedica alle possibile risposte dei genitori.

Paolo Kessisoglu esprime una sua riflessione sulla nuova generazione: “è una società complicata, la pandemia ha creato un disagio giovanile e già prima del covid era in aumento. Pensiamo ai disturbi del comportamento alimentare, oppure all’autolesionismo. Parliamo di problemi che arrivano prima dei 14 anni e questo è un elemento molto importante.”

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Paolo ha fondato un’associazione “C’è da fare”, un’organizzazione di volontariato che si pone come obiettivo il supporto psicologico, anche attraverso strategie preventive, ai giovani che soffrono di isolamento sociale. Questa iniziativa nasce in seguito alla pandemia che, tra le varie conseguenze, ha anche cambiato il modo di vivere le relazioni sociali, soprattutto per le giovani generazioni. L’Associazione nasce da un’idea del Presidente Paolo a cui si è unita la spinta organizzativa di Silvia Rocchi, compagna di Paolo. Nel tempo è diventata un’organizzazione a sostegno dei più giovani in grado di creare progetti con gli ospedali, organizzare eventi di raccolta di notevole portata come cene di gala con aste benefiche o eventi sportivi che hanno anche dato vita a una squadra di instancabili ciclisti amatoriali e di ex campioni.

Poco prima di lasciare il palco dell’Ariston, Paolo invita la società ad ascoltare i giovani, una generazione che sembra essere molto più aperta e disponibile ad esprimere il proprio malessere. Un’esibizione molto profonda che ci ha portato a riflettere sulle emozioni, incomprensioni e riflessioni tipiche del rapporto tra genitori e figli.

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