“Caravaggio e il Novecento: Roberto Longhi, Anna Banti”, una mostra per celebrare i due studiosi dell'Arte

Senza di loro l'artista e il Seicento sarebbero ancora sconosciuti.

“Caravaggio e il Novecento: Roberto Longhi, Anna Banti”,  una mostra per celebrare i due studiosi dell'Arte
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11 Febbraio 2025 - 18.39 Culture


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Dal 27 marzo al 20 luglio presso la Villa Bardini avrà luogo la mostra “Caravaggio e il Novecento. Roberto Longhi, Anna Banti”, frutto della collaborazione tra la Fondazione Roberto Longhi e la Fondazione CR Firenze.

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In esposizione andranno non solo dipinti di Caravaggio e del milieu artistico che derivò dalla sua innovativa pittura di luci ed ombre, ma anche un’emozionante ricostruzione delle vita intima e culturale di Roberto Longhi ed Anna Banti (alias Lucia Lopresti) e del gruppo di intellettuali che vi ruotava attorno.

Gli ambienti della seicentesca villa Bardini saranno interamente occupati da questa mostra, colma di materiali, molti dei quali inediti, tanto da aver fatto pensare ai curatori di aggiungere una Silent Room, in cui i visitatori potranno riposare occhi e mente, dopo le molteplici suggestioni visive che la mostra offre nelle 12 sale del percorso. 

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Oltre ai dipinti come Ragazzo morso da un ramarro, scelto per la copertina della mostra, e Jusepe de Ribera (sarà in mostra Gli Apostoli), tra i migliori interpreti della pittura di luci ed ombre, saranno esposti 10 tele di Giorgio Morandi, donati dall’artista stesso sia a Roberto Longhi che alla padrona di casa, ma anche disegni, acquarelli, fotografie originali, documenti d’archivio, che ricostruiscono le figure di Longhi e Banti e raccontano le frequentazioni della coppia con grandi intellettuali ed artisti novecenteschi, tra cui Ungaretti, Pasolini, De Pisis, Guttuso e molti altri.

Longhi e Banti furono dei veri rivoluzionari degli studi storico artistici, grandi riscopritori del Seicento, per cui citiamo due grandi meriti tra i molti: al primo si deve la memorabile mostra a Palazzo Reale a Milano nel ’51 su Caravaggio, mentre alla seconda il recupero di Artemisia Gentileschi, a cui dedica un romanzo nel 1947. Entrambi capaci di coniugare pregevoli e profondi studi con la divulgazione popolare sui giornali, radio e televisione.

Banti e Longhi profusero anche grande impegno nella formazione dei giovani, missione che è oggi portata avanti dalla Fondazione Longhi, nata per volontà testamentaria di Roberto Loghi nel 1971 (“per vantaggio delle giovani generazioni”) e che ha sede a Firenze a Villa Il Tasso e dove hanno avuto modo di formarsi generazioni di storici dell’arte, con il suo fondatore come nume tutelare e riferimento ideale. 

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La mostra, nata dalla collaborazione di queste due fondazioni, celebra due figure di grande riferimento per gli studi storico artistici che hanno diffuso la passione per l’arte anche attraverso i mass media, aspetto che l’esposizione non lesina di mettere in rilievo. 

I visitatori potranno recarsi dal martedì alla domenica, dalle ore 10:00 alle ore 19.30, ed avranno l’opportunità di ammirare anche il meraviglioso parco della villa che durante la primavera vedrà la fioritura del colossale glicine, tra i più antichi del continente. 

Il biglietto avrà un costo di 10 euro, con eventuali riduzione a 5 euro per gruppi superiori a 10 persone, giovani UE dai 18 ai 24 anni, soci Touring Club Italiano, soci FAI, soci Unicoop e coloro i quali hanno acquistato il biglietto intero per i Giardini Boboli-Bardini. Il biglietto è gratuito per i ragazzi fino ai 17 anni, i diversamente abili e per i loro accompagnatori, giornalisti, guide turistiche, possessori Firenze Card, classi scolastiche con due insegnanti inclusi, con prenotazione ai call center 055 2989816 di Firenze Musei. 

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